La nuova Fiorentina nata a marzo: Allenatore, direttore sportivo e programmi per il futuro. Una vera rivoluzione tecnica, ma non è ancora il momento per i voli pindarici
La Fiorentina del futuro sta nascendo. Il tutto mentre dovrà ancora combattere per rimanere in Serie A, perché le insidie continuano ad essere dietro l’angolo, anche se la distanza di sicurezza rimane inalterata e le partite da giocare sono sempre meno. Si pensa al domani, in Serie A ovviamente.
E’ stato già deciso l’allenatore (noi continuiamo a sostenere che sarà Gattuso), il direttore sportivo (noi sappiamo Pradè), rimane nell’aria l’ipotesi di un ulteriore inserimento nei quadri dirigenziali. Voci, queste, senza conferme. Lippi direttore tecnico? Chissà. Difficile però, pensando ad una figura come quella di Barone che rimane di principale importanza per Commisso. E poi c’è già Antognoni, c’è Angeloni che si occupa del settore giovanile, il rischio è quello di diventare troppi. Magari Commisso potrebbe aver bisogno di un consigliere. Come quello che aveva Moratti, in quell’Inter dei miracoli o come Berlusconi. Uno che non necessariamente appaia, che non sia per forza nell’organigramma societario, ma che abbia un ruolo e soprattutto un peso.
Ma, al di là di Gattuso, quale sarà il programma per il futuro? Anche qui le idee sembrano esserci. Nessun volo pindarico, non è ancora il momento. Ripartire dalla scorsa estate, da quel decimo posto, facendo passare in cavalleria questa stagione, assieme al coronavirus e a tutti i problemi che ci sono stati. Migliorare quella posizione per costruire una squadra che stia stabilmente in Europa per poi un giorno, chissà, provare il grande salto. Ma la prossima annata sarà quella della ricostruzione. Via mezza squadra, una vera rivoluzione tecnica, puntando su giovani e su un calcio diverso, offensivo, divertente. 4-2-3-1 o 4-3-3, comunque atteggiamento spavaldo. E tenendo i migliori (che si contano sulle dita di una mano), cedendo chi contrattualmente chiederà di andare via, tornando a far diventare Firenze un punto di arrivo, non di partenza.
L’idea è questa. Ed è nata a marzo. Nessun ritardo, nessun dilettantismo. Anzi. Poi si potrà essere d’accordo o meno con le scelte, con gli uomini, con le strategie. Ma dire che non c’è un disegno è semplicemente falso. Come è falso pensare che Gattuso non sarebbe un tecnico da Fiorentina. Forse è la Fiorentina che, in questo momento, deve ringraziare se arriveranno allenatori e calciatori da grandi squadre, visti gli ultimi risultati. Ma, magari, lo faranno perché si fidano, perché credono, perché immaginano un grande futuro con Commisso.