Corrado: "L'impianto del defibrillatore è incompatibile con l'attività agonistica in Italia. Le nostre norme sono stringenti"
Passato il grande spavento, sono in molti a chiedersi se Edoardo Bove rigiocherà ancora ed eventualmente da quando. Però il professor Domenico Corrado (intervistato da La Nazione), direttore del'Unità operativa delle Cardiomiopatie genetiche e cardiologia dello sport e del master nazionale di Cardiologia dello sport all'Università di Padova, uno dei massimi esperti a livello mondiale e consulente nell'inchiesta svolta dopo la morte dell'ex capitano della Fiorentina, Davide Astori, non lascia molto spazio all'ottimismo.
“Defibrillatore incompatibile con l'attività agonistica, almeno in Italia”
“Se dopo un arresto cardiaco è possibile tornare a giocare in Italia? No. L'impianto del defibrillatore (utilizzato nel caso di Bove ndr) è incompatibile con l'attività agonistica in Italia. Le norme qui sono più stringenti per risvolti di natura medico legale. E' abbastanza sicuro. Ma non al cento per cento. Pensate a cosa potrebbe succedere se un ciclista cadesse per arresto cardiaco in volata”.
“Dalla miocardite si guarisce”
Bove in passato ha dovuto affrontare anche una miocardite: “L'infiammazione cardiaca tende a guarire - continua il professor Corrado - La risonanza magnetica permette la caratterizzazione dei tessuti del muscolo cardiaco e di seguire l'evoluzione del processo infiammatorio. Se la guarigione è definitiva? Generalmente lo è. Ma richiede anche mesi. Importanti sono le conseguenze della miocardite, perché una cicatrice troppo estesa può alterare la funzione cardiaca e compromettere la ripresa dell'attività sportiva agonistica”.