Il Mental Coach a FN: “Gasperini darà una mano alla Fiorentina. E ora Sottil potrà mettere in seria difficoltà Montella”
La Fiorentina dimostra sempre maggior solidità, sia a livello di gioco che a livello mentale, mettendo in campo risorse per novanta minuti contro ogni tipo di squadra. Questo è il dato di fatto: contro il Brescia la squadra viola ha dominato il gioco ma, ore dice il maestro Zeman, “il risultato è casuale, la prestazione no”, e quindi stavolta i tre punti non sono arrivati. In compenso, però, è arrivata la prestazione che conferma il trend di crescita della Fiorentina in queste ultime giornate.
Capitolo Chiesa: nessuna crisi all’orizzonte. Il pensiero di Gasperini nei suoi confronti non può assolutamente condizionarlo, poiché i calciatori di un certo livello lo sanno bene: specialmente in Italia, saranno sempre più o meno soggetti a critiche spesso non oggettive. Anzi, possiamo da un lato credere che le parole del tecnico nerazzurro possano paradossalmente stimolare l’attaccante viola a fare ancora meglio (questo è ciò che noi Coach professionisti trasmettiamo agli atleti, o sia trasformare le parole negative in ulteriori risultati positivi sul campo). Ordinaria amministrazione per chi vuole essere un campione, caro Federico. Sesto risultato utile consecutivo per la Fiorentina, dicevamo, e non è un caso: oramai i punti fermi li abbiamo anticipato sin dalla prima giornata e restano tali, come ad esempio l’importanza psicologica di Ribéry in campo, per la squadra.
Rispetto ai cosiddetti “punti fermi” individuati fin da subito, a salire in cattedra oggi è Sottil. La sua crescita è evidente, pur partendo dalla panchina: questo è chiaramente sinonimo di profonda motivazione e voglia di mettersi in mostra. Sottil, con questo atteggiamento, potrà mettere in seria difficoltà Montella nelle sue scelte tattiche.
In una squadra in cui ognuno si sente consapevole dei propri mezzi e dove ogni giocatore può “salire in cattedra”, ognuno con pari opportunità, nessuno vorrebbe mai “rimanere indietro” nelle preferenze del tecnico, e quindi si instaura quella cosiddetta “spirale positiva” che crea dinamismo e risultati ma, prima di tutto, solidità. Quella che si trasforma in un uomo in più in mezzo al campo. A conti fatti, si chiama “gestione del talento” è ciò che si sta facendo in casa viola in questo senso è qualcosa di assoluto valore.