Fiorentina-Palazzo Vecchio: Come cambiano i rapporti con l'insediamento del nuovo sindaco
La prima donna a sedere sulla poltrona di sindaco di Firenze: Sara Funaro, in un certo senso, ha fatto la storia di questa città ed ora dovrà amministrare il capoluogo toscano per i prossimi cinque anni.
Sullo stadio si va avanti così
Che cosa comporta questa elezione nei rapporti tra la Fiorentina e Palazzo Vecchio? Se parliamo di stadio in sé, non cambia assolutamente niente, perché la Funaro porterà avanti l'opera che aveva già intrapreso il suo predecessore Dario Nardella (non a caso c'era anche lei nella giunta uscente come assessore al Welfare e Sanità, Immigrazione e Istruzione). Un messaggio questo che è stato chiaro fin dal principio: “Il Franchi sarà riqualificato”. Dovrà trovare i fondi per completare l'ormai famoso restyling, ma questo è un altro paio di maniche.
Rapporti da ricostruire
Se invece parliamo di rapporti con il club viola, beh, qui il discorso si fa intricato perché sono praticamente da ricostruire in toto. La base di partenza non è delle migliori perché la Fiorentina ha cercato di fare di tutto per bloccare la partenza dei lavori al Franchi, ricorrendo anche alle carte bollate e ai tribunali. Una mossa questa che non è di certo passata inosservata in Comune, anche perché avvenuta quando la campagna elettorale era nel suo momento clou. Qualcuno ha visto in questo gesto della dirigenza gigliata anche una sorta di endorsement indiretto verso il candidato del centrodestra, Eike Schmidt, che era tornato a parlare di nuovo stadio, di Franchi come centro culturale. Tutte proposte queste che, evidentemente, non hanno fatto molta presa sull'elettorato fiorentino.
L'incontro con Commisso
Quando Rocco Commisso tornerà a Firenze, ci sarà sicuramente un incontro tra le parti, con la possibilità di poter chiarire alcuni aspetti e alcuni punti controversi. Alcuni, non tutti, perché le diversità di vedute c'erano e resteranno ancora sullo sfondo. Tradotto: sperare che il numero uno viola possa mettere anche e solo una parte di quei soldi che mancano all'appello è una chimera.