De Sisti: “Italiano ha regalato tanto coraggio alla Fiorentina, lo confermerei il più a lungo possibile. L’Olympiakos? El Kaabi mi ha impressionato. Il mio cuore diviso a metà tra viola e giallorosso"
Giancarlo De Sisti ha vissuto per 9 stagioni con la maglia della Fiorentina, oltre che essere stato uno degli artefici indiscussi dello Scudetto dei Viola 1968/69 e a Newssuperscommesse.it si è concentrato a tutto tondo sull’annata della squadra viola, alla quale è legatissimo e che segue ancora con grande attenzione e affetto.
‘Italiano ha dato tanto coraggio alla Fiorentina e lo confermerei’
“E’ stata un'annata più che buona per la Fiorentina, considerando che ha lottato su tre fronti in maniera assidua e prolifica: una finale di Conference League tutta da giocare, fino alla semifinale di Coppa Italia e un buon piazzamento in campionato. Sono state giocate partite in un calendario fittissimo; ciò nonostante, la squadra ha saputo regalare prestazioni superlative e ha messo in difficoltà tutte le big. L'aspetto più importante è che la squadra ha giocato sempre a viso aperto con tutte, cercando la via del gol il più possibile; si vede dalla quantità delle reti realizzate ai livelli di Bologna e Juventus, due formazioni che occupano le parti migliori della classifica. Non sono mancati i cali di concentrazione che hanno portato ad alcune prestazioni poco felici ma c'era da aspettarselo. Italiano ha saputo regalare a questa squadra tanto coraggio, oltre che cercare di giocare un calcio sempre offensivo. E' al terzo anno e ha l'opportunità di regalare a Firenze una grande soddisfazione europea che questa città, senza dubbio, merita. Quindi, lo confermerei e spero resti il più possibile”.
’Serve riscattare la sconfitta col West Ham, i tifosi viola aspettano un trofeo da tanto tempo’
“La Fiorentina con la finale di Conference League ha la grande occasione di portare un trofeo a casa propria, dopo tantissimo tempo. Sarebbe il giusto regalo alla città di Firenze che ha regalato emozioni uniche anche a me. La tifoseria sta aspettando questo momento per rifarsi di tante sofferenze e di varie occasioni mancate, dopo tutto l'attaccamento che c'è sempre stato attorno alla squadra e ai colori di questo club. Non ho seguito tantissimo l'Olympiacos ma dai vari highlights mi ha impressionato la bravura del loro attaccante, il marocchino Ayoub El Kaabi. Ha eliminato una delle migliori squadre inglesi, come l'Aston Villa, questo significa che la squadra greca ha un gruppo di qualità. La Fiorentina, però, deve riscattare la finale dello scorso anno e deve giocare soltanto per vincere, senza timori reverenziali. Quindi, con tutto il cuore, spero di vedere la Conference League alzata al cielo da tante maglie Viola”.
’Quando si sfidano Fiorentina e Roma il mio tifo è sempre per il pareggio’
“Il mio cuore è per metà della Fiorentina e per metà della Roma, semplicemente così. Sono romano e romanista dalla nascita e da piccolo collezionavo le figurine di tutti i calciatori della prima squadra della Roma, perché sognavo di diventare uno di loro. Fui bravo e fortunato a trovare l'occasione di inserirmi in prima squadra ma poi, all'età di 22 anni, la Fiorentina fece un'offerta importante alla Roma che non potette rifiutare. Fui subito accolto a Firenze con estrema fiducia, prima grazie a Giuseppe Chiappella e poi a Bruno Pesaola, gli uomini che mi hanno concesso l'opportunità di diventare un riferimento della squadra per tanti anni, affidandomi uno dei ruoli più delicati nell'assetto tattico, con l'aggiunta della fascia di capitano. Grazie alla Fiorentina ho vissuto emozioni incredibili anche in Nazionale, vincendo un Europeo e arrivando a un passo dalla Coppa Rimet del 1970. Poi, sono ritornato a Roma dove ho chiuso con altre soddisfazioni, grazie alla presenza di Nils Liedholm. Per cui, quando so che si sfidano Fiorentina e Roma, il mio tifo è sempre per il pareggio”.