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E' una Fiorentina diversa quella allenata da Raffaele Palladino. Intendiamoci subito: chi, dopo averne segnati quindici in una settimana, aver stracciato la Roma e ottenuto cinque vittorie di fila, avrebbe pensato di vincere anche il match-trappola a Genova? Va bene l'ottimismo, ma tutte queste vittorie (anche queste più sporche) rientrano poco nel Fiorentina-style

Seconde linee? Sì, ma non abusiamone

Gli anni passati, infatti, erano caratterizzati da passi falsi, ripetuti, sconfitte immeritate contro avversari ultimi in classifica e tanti, tanti, tanti punti lasciati per strada contro squadre che vertevano in condizioni simili a quelle del Grifone di Gilardino. Non vogliamo dire che Italiano non le vinceva queste gare, ma qualcosa sta cambiando nell'organizzazione delle settimane da triplo impegno. Innanzitutto, in campo non ci vanno per forza le riserve: Kayode e Parisi non hanno toccato il campo a Marassi, Ikone non è partito dall'inizio e Terracciano non è stato nemmeno preso in considerazione per coprire i pali al posto di de Gea. Insomma, le seconde linee sì, ma limitate alla Conference, dove il livello degli avversari è più basso rispetto alla Serie A. 

Una vittoria di gruppo

Vittoria di carattere, da squadra quella in Liguria, che sancisce la forza di un gruppo che non ha paura delle grandi altezze. Gosens sa cosa vuol dire segnare reti importanti, Bove ha tanta voglia di rimettersi in luce e Beltran non resta a guardare volentieri Kean dalla panchina. Anche Martinez Quarta, più titubante di altri, alla fine ha retto, anche se è risultato meno incisivo di un Sottil che sprizza dribbling e spinta da tutte le fasce. Kouame è stato più sottotono ma non era certo facile districarsi nel mezzo di una linea da cinque che aveva come unico scopo quello di portare a casa uno zero a zero. Un'altra Fiorentina non sarebbe uscita da Genova con i tre punti, forse si sarebbe fermata al palo con il dominio del possesso palla e rischiando più di quanto de Gea non abbia dovuto fare. Qui ci sono delle potenzialità, alcune ancora inespresse, di un gruppo che - quando è al completo - può mettere sotto torchio davvero chiunque.

 

 

 


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