Padovan: “Ceferin fa i propri comodi danneggiando la Fiorentina. La squadra viola è già stata penalizzata dall’UEFA e l’attesa riduce la scelta dei giocatori disponibili sul mercato”
Su calciomercato. com il giornalista Giancarlo Padovan si scaglia in modo perentorio contro la lentezza e l’inerzia dell’UEFA nel pronunciarsi sull’estromissione o meno della Juventus dalle coppe europee. Un ritardo che danneggia anche la Fiorentina, spettatrice interessata delle sorti dei bianconeri.
Ecco le parole di Padovan: “È del tutto disdicevole e grave che l'Uefa faccia i comodi propri e del presidente Aleksander Ceferin, anziché comunicare in maniera ufficiale, chi tra Juventus e Fiorentina abbia diritto a partecipare alla Conference League. Abbiamo letto, senza capire perché, che i tempi si allungano e, dunque, anziché aver già conosciuto i termini della faccenda (esclusione per la Juventus, ammissione per la Fiorentina), bisognerà aspettare almeno fino alla metà del mese di luglio per un pronunciamento definitivo”.
“Ora non so se Ceferin ritenga che in Italia tutti siano proni ai suoi voleri, ma se non lo sapesse sia l'una (la Juventus), sia l'altra squadra (la Fiorentina) sono impegnate in operazioni di mercato che possono variare a seconda degli impegni europei o meno. Passi per la Juventus che, da una parte, sa già di essere esclusa e, dall'altra, una squadra competitiva la deve allestire comunque per il campionato. Ma la Fiorentina è in una condizione diversa: tra partecipare o meno ad una coppa europea ce ne passa e il suo mercato deve certamente essere adeguato agli impegni. Questa attesa, invece, la danneggia perché riduce le possibilità di scelta dei calciatori disponibili”.
“Diciamoci la verità: non è un grande spettacolo. Prima, in campo nazionale, la Juve penalizzata in campionato, poi riabilitata, infine ripenalizzata in un modo che non è eufemistico chiamare falsificazione della classifica. Adesso, invece, si aspettano le calende greche per definire quel che tutti sanno. E siccome la Fiorentina è stata già danneggiata una volta (la bottiglietta in testa a Biraghi meritava ben altra punizione), non vorremmo che ci si prendesse gusto. O, peggio, che non ci si facesse caso”.