Tredici anni dopo Ovrebo un altro arbitraggio da incubo, e menomale che i giochi erano già chiusi. Ma la Fiorentina merita comunque delle spiegazioni
Sei giorni fa ricorreva il tredicesimo anniversario della famosa partita tra Bayern Monaco e Fiorentina, vinta dai bavaresi grazie al gol in fuorigioco di Klose clamorosamente convalidato da Ovrebo. Sembra essere capitata a pennello, allora, la serata vissuta ieri al Franchi dal signor Bastien, fischietto francese designato per il ritorno dei playoff di Conference League tra viola e Braga.
Una direzione la sua a dir poco rivedibile, a partire dall'1-0 convalidato nonostante il doppio fuorigioco attivo di un giocatore portoghese. E poi l'episodio della rete prima assegnata dalla goal line technology e poi revocata dal VAR: si può mettere quindi in discussione la tecnologia? E soprattutto, come si può dedurre che l'orologio non funzionasse dalle immagini per niente chiare che l'arbitro ha rivisto al monitor? Una dinamica che ha mandato palesemente in confusione Bastien, esempio lampante alcuni episodi successivi tra cui quello che ha visto l'arbitro lasciar battere una punizione al Braga (che per poco non segna, ed era tutto buono) mentre stava ancora segnando l'ammonizione.
Insomma, l'unica cosa che si può fare di fronte a scene del genere è ringraziare che la qualificazione non fosse in bilico, perché in caso contrario la partita avrebbe preso una brutta piega. Il fatto che la Fiorentina abbia superato il turno non deve però far passare in sordina quanto accaduto, perché il rischio di creare un precedente è alto e soprattutto è lecito pretendere rispetto e spiegazioni dagli organi competenti. Nell'attesa e nella speranza che arrivino non resta che fare i complimenti alla squadra di Italiano, questa volta più forte anche di un arbitraggio a dir poco da incubo.