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Il Corriere dello Sport-Stadio, si concentra sul tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano. Mentalità intanto, una parola astratta che può voler dire tutto o niente, ma in questo caso dice tutto, e poi punti in classifica che roba più concreta non esiste in una competizione per posizioni: sono i due meriti più grandi di Vincenzo Italiano nei cinque mesi di Fiorentina. Il marchio è già indelebile, inconfondibile, nitido. Una conquista che nemmeno lui (parole sue) si aspettava in così poco tempo. E fa sognare Firenze e i tifosi viola.

Adesso la Fiorentina ha un’anima e quest’anima gliel’ha data il tecnico nato a Karlsruhe, con pensieri mirati e idee precise, mettendo al centro il gioco da una parte e il riscatto dall’altro. Il gioco come espressione (vincente) delle qualità che erano lì sotto e andava solo trovato il modo per farle emergere in superficie, e diciamo che il compito è stato favorito da un innalzamento della qualità generale del gruppo grazie agli innesti estivi, su tutti quelli di Nico Gonzalez e Torreira che sono due che fanno la differenza proprio col carattere prima ancora che sul campo; il riscatto come conseguenza del gioco, ovvero far vedere e dimostrare che il gruppo valeva più, molto più dei risultati ottenuti lo scorso anno.

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