Caro Ikoné, adesso ci servi anche te. Perché la forma ‘prolifica’ del francese è necessaria per l’aprile monstre della Fiorentina
Nell’eccezionale successo di San Siro, un solo giocatore della Fiorentina è risultato insufficiente alla fine dei conti. Quello stesso che ha depauperato una clamorosa palla-gol nel primo tempo e cestinato un’altra interessante nella ripresa. Se ancora non avete capito di chi stiamo parlando, sappiate che il suo nome avrà sicuramente riecheggiato nella testa di tanti tifosi viola, anche al termine di una vittoria inaspettata e goduriosa.
Ma ovviamente è Jonathan Ikoné, il talento di Bondy che alla ‘Scala del Calcio’ non ha certo brillato per le sue doti balistiche. A differenza del cioccolatino che aveva momentaneamente pareggiato la gara di andata, questa volta l’ex Lille ha fatto cilecca. Per ben due volte. E nonostante alcune proposizioni sulla fascia destra e tanti appoggi per i compagni, il suo pomeriggio contro l’Inter è stato – quasi del tutto – da dimenticare.
Dimenticare, appunto. Chiudere in un cassetto i madornali errori di sabato per ripartire subito in un mese denso di appuntamenti, che decideranno il destino di questa stagione. La Fiorentina, in particolare Vincenzo Italiano, ha un estremo bisogno del suo esterno titolare. Sì, perché dopo Gonzalez è proprio Ikoné il laterale offensivo con più qualità della rosa a disposizione. Ecco che allora darsi una svegliata nel mese rinomato per il dolce dormire sarà fondamentale per dare (e darsi) quella svolta di cui il francese ha tanto bisogno.
Perché se è vero che caratterialmente potrà risultare molto timido e poco espansivo (in campo), l’amico di merende di Mbappé ha tutte le carte in regola per accendersi. Anche in fase realizzativa. Le sue pochissime marcature con la Viola non fanno certo il paio con i tanti dribbling e giocate che caratterizzano il suo estro. E nell’aprile da urlo della Fiorentina sapere che c’è un attaccante in grado di scombinare le carte in tavola può essere quel jolly che serve per sbloccare le gare più chiuse e difficili da portare a casa. Caro Ikoné, adesso ci servi anche te (ma soprattutto i tuoi gol!).