Cosa dirà oggi chi sostiene che il gioco di Italiano non aiuta il centravanti e gli attaccanti? Quante ne abbiamo sentite. Eppure, il buon Vincenzo, quando aveva Vlahovic...
Cosa dirà oggi chi sostiene che il gioco di Italiano non aiuta il centravanti e gli attaccanti? Quante ne abbiamo sentite. Eppure, il buon Vincenzo, quando aveva un certo Vlahovic nella sua Fiorentina lo aveva portato ad essere capocannoniere del campionato.
Poi… Piatek, Cabral, Jovic, Nzola… e forse dimentichiamo qualcuno. Certo, non possono bastare novanta minuti, ma appena ad Italiano è stato dato nuovamente un attaccante con la A maiuscola (Belotti), è bastato poco per capire che le tesi sostenute da qualcuno erano totalmente fallaci.
La qualità tutta in campo
La Fiorentina di ieri ci è piaciuta, così come l’allenatore viola che ha buttato tutti dentro, la qualità in campo: Ikone, Belotti, Beltran, Gonzalez. Ci voleva coraggio (sportivo) e coraggio ha avuto. Ripagato al massimo, da un atteggiamento super offensivo che ha pagato e divertito tutti. Senza Bonaventura, senza Arthur, partiti in panchina, i viola hanno comunque giocato una grande partita, puntando di più sul reparto offensivo che sul centrocampo. Sono arrivati ottimi segnali, nel momento peggiore della stagione e forse della gestione Italiano.
Mercato inferiore alle attese, ma almeno c'è un centravanti
Si riparte da qui. Da un mercato, ripetiamo, inferiore alle aspettative ma da un centravanti, magari non nella migliore parte della sua carriera, ma pieno di entusiasmo e di voglia di rivincita. Quello che occorreva a questa Fiorentina, rimasta spuntata davvero per troppo tempo.
Infine un plauso: ad un calciatore molto criticato: Ikone. Col Frosinone è stata la sua miglior prova da quando è in viola. Una Fiorentina che si rilancia in chiave europea e che ci restituisce finalmente una domenica di gol e di bel calcio.