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Nella sua rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara analizza il fine ciclo di Italiano, con un paragone… dilettantistico:

"Italiano azzecca qualche partita e ne sbaglia altre. E’ chiaro che nel suo intimo anche lui non vede l’ora di cambiare aria. Ma non sarà per questo che i suoi ogni tanto sbracano. Non sarà stato lui a dire ai suoi esterni offensivi di tornare indietro dopo aver fatto finta di puntare l’avversario. E neanche a dire a Nzola di salvare la porta avversaria da un tiro di Beltran che sta per finire dentro. C’è un bel po’ di confusione nella testa di tutti. E quella frase dedicata ai centravanti, quella che dice “Non segna ma lotta per la squadra” alla fine mette addosso una malinconia simile a quando, dopo aver visto un brutto film, ti consoli con un classico: “La storia non regge, gli attori mediocri, però bella la fotografia”. Mah. 

Infine. Onore all’Antella, che ha conquistato la Coppa Italia di Promozione nella finale, vinta nei supplementari con il Lebowski. Un mercoledì sera speciale, con duemilacinquecento tifosi sulle gradinate del piccolo stadio delle Due Strade. Questo è ancora il calcio della gente, che non sarà Real-City dal punto di vista dello spettacolo, ma che ha poco da invidiare partite di Conference giocate alle 18.45 di giovedì in Repubblica Ceca".

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