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Quattro vittorie consecutive in campionato, ma le affermazioni di fila diventano sette contando anche la Conference League. Il successo della Fiorentina sul Lecce, prima della sosta, è una vittoria preziosa, di misura ma decisiva. Partita brutta, fastidiosa, ma la più importante. Fa morale, fa classifica. E soprattutto riavvicina la squadra di Italiano alle parti belle e giuste della classifica.

Tutto questo era impensabile fino a poche settimane fa. E pensare che l'allenatore viola veniva criticato e messo in dubbio. Invece è stato lui, proprio lui, ad invertire la rotta. A capire cosa andava aggiustato, quali tasti toccare, recuperando calciatori importanti. Ma soprattutto recuperando un ambiente che sembrava spaccato, diviso, annientato da una prima parte di stagione troppo brutta per essere vera.

Oggi è tornata la voglia di esserci, la Fiorentina ha finalmente una rosa ampia di giocatori da sfruttare, tante scelte, un attacco che segna e la possibilità di arrivare in fondo nelle due coppe. E di giocarsela fino alla fine. Allungarla più possibile questa annata, il sogno è questo. La stessa annata che fino a poco tempo fa un po’ tutti speravano finisse in fretta, senza troppi danni. C’è voluto del tempo, il ritardo c’è stato, il triplo impegno ha colto impreparato tutti: società, allenatore e calciatori e forse c'è stato uno scotto iniziale da pagare.

Oggi invece la strada sembra cambiata, il piede è fisso sull’acceleratore e i viola riescono a vincere sia partite giocate bene che quelle giocate male. Segno che qualcosa è cambiato nella testa di un gruppo tornato squadra, come quello dello scorso anno. Merito di tutti, ma in primis, è bene ribadirlo, di un allenatore che non ha mai mollato, anche quando sarebbe stato molto facile farlo.

Tre obiettivi e un finale tutto da scrivere. La Fiorentina deve continuare a cavalcare un'onda che potrebbe far diventare questa annata storica
Un po’ di spavento all’inizio poi tutto è tornato come doveva essere e la Fiorentina in terra turca ha stravinto. Q...

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