Nzola si rammarica dopo un errore. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com
Nzola si rammarica dopo un errore. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Si è espresso ieri il dg, o factotum che dir si voglia, Alessandro Ferrari, promosso ormai ufficialmente dalle questioni di comunicazione a quelle di campo e calciomercato. E lo ha fatto soprattutto in riferimento all'attacco, tutelando comprensibilmente Kean dopo la viralità non proprio opportuna del suo video con i bambini davanti al bersaglio, e gli altri componenti del reparto attuale: “Ad oggi siamo a posto così”.

Già ad oggi, con Beltran che causa Olimpiadi sarà fuori Firenze fino ad agosto inoltrato e Nzola che si sta allenando a parte. Ma cos'è che cambierebbe davvero gli equilibri? Sicuramente un'uscita e l'angolano è l'unico vero indiziato. Certo c'è il piccolo problemino dei suoi costi, perché un anno fa la Fiorentina lo pagò 12,6 mln di euro, che in virtù del contratto fino al 2027 lo rendono ‘pesante’ a bilancio per circa 9,4 mln (gli altri 3,2 ‘ammortizzati’): chiaro che per evitare una minusvalenza occorrerebbe una sorta di benefattore, disposto a offrire quei soldi lì (per uno reduce da 7 gol in 47 presenze). Oppure un prestito, che però rimanderebbe il problema e non garantirebbe risorse fresche alla società viola.

Un bel cul de sac insomma, in cui la Fiorentina si è infilata da sola, scegliendo Nzola nell'estate 2023: un'opzione che oltre a non aver risolto i problemi del dopo Vlahovic, rischia di aver conseguenze che si propagano nei mesi/anni. Un po' come i tre anni e mezzo occorsi per liberarsi del folle (e pesante) ingaggio di Kokorin.

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