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Se si dovessero elencare tutti i problemi della Fiorentina attuale, sinceramente, non sapremmo da dove iniziare. Ci sono le responsabilità di Montella, senza dubbio. C'è una carenza clamorosa di organico, e la partita di ieri lo ha dimostrato. Purtroppo non appena vengono a mancare due titolarissimi, rimpiazzarli in modo adeguato diventa impossibile. Colpa dei giocatori di scarsa qualità? Forse, ma allora colpa anche di chi li ha tenuti o di chi non li ha sostituiti sul mercato. Ecco quindi che la bomba passa in mano anche a Pradè, accusato da qualcuno di non aver realizzato una campagna acquisti all'altezza.

Ne viene fuori quindi un quadro altamente confusionario, in cui gli unici a salvarsi sono i nuovi proprietari. Sarebbe assurdo infatti non riconoscere il grande lavoro che Commisso sta facendo fuori dal campo, con un Centro Sportivo che presto sorgerà e uno stadio che forse stavolta si farà davvero. E proprio per questo, è un peccato mortale che tutto ciò non sia supportato da un progetto tecnico all'altezza. Si può parlare anche di anno di transizione, ma alle dovute condizioni. Se per tale si intende prendere per buono tutto quel che viene, allora non serve a niente. Se invece ci si riferisce a gettare le basi per il futuro, investendo sui giocatori e in particolare quelli più giovani, allora il discorso cambia.

Ma per farlo, bisogna prima di tutto intervenire alle basi della struttura, che corrispondono ai nomi di Pradè e Montella. E se il primo può contare sulla flebile attenuante del poco tempo avuto a disposizione, il secondo sta cominciando a finire le cartucce. Una decisione andrà presa, qualunque essa sia, ma nei tempi e nei modi giusti.

Nel frattempo, non ci resta che accettare l'idea che la Fiorentina al momento è niente più che una squadra da media classifica. Se lo faremo, sconfitte come quella di ieri non sembreranno più così incredibili. Ed è certamente brutto dirlo, ma almeno ci permetterà di stare più sereni in attesa che il vento cambi davvero. Il più fast possibile.


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