​​

Questo pomeriggio il giornalista del Corriere dello Sport Adriano Ancona, in una lunga intervista a Tuttomonza.it, ha avuto modo di analizzare la sfida di lunedì tra il Monza e la Fiorentina con un particolare occhio di riguardo per il tecnico gigliato Raffaele Palladino, grande ex della sfida. Questo un estratto delle sue considerazioni: 

“Penso a una partita molto diversa da quella di un girone fa, quando il mercato si era appena concluso e la Fiorentina si trovava in fase di decollo. Senza contare che aveva giocato 120 minuti in Europa tre giorni prima. Non è solo una questione di classifica, con le distanze molto dilatate, ma il Monza dovrà provare a essere molto meno prevedibile del solito. Per esempio: Ciurria e Mota sono giocatori diversi. Dall'altra parte Gudmundsson è una minaccia, la variabile in più davanti a una difesa come quella del Monza che proverà a sfruttare il piccolo vantaggio di conoscere come gioca Colpani. Resta da capire se si svilupperà la trattativa tra Pablo Marì e la Fiorentina nei prossimi giorni: in caso di stallo, non si può prescindere dal suo impiego. In mezzo al campo, Bocchetti potrebbe scegliere più fisicità e sacrificare Sensi: all'andata Bianco non c'era, questa può essere la sua occasione contro la squadra che l'ha prestato al Monza”.  

“Al Monza Palladino si è dimostrato una garanzia ed ha fatto la differenza”

Si è poi focalizzato su Raffaele Palladino, e sul suo lavoro in Brianza: “È un incrocio che sicuramente aggiunge contenuti, ma non può passare inosservato come lo scivolamento del Monza verso il basso sia dovuto all'assenza di Palladino. Un allenatore che crea mentalità è decisivo dentro e fuori dal campo. Per due anni al Monza si è dimostrato una garanzia: averlo fa la differenza e mi riferisco anche a club di vertice che lo hanno cercato in Italia e all'estero. Il nome di Palladino ha già fatto il giro d'Europa. Proprio perché per ogni problema trova una soluzione, il mercato evanescente e gli infortuni al Monza li ha avuti anche lui: in pochi però sanno tirare dritto come Palladino, che non a caso è sempre stato un passo avanti. E a Monza si è preso tutto sulle spalle, un riferimento continuo nel modo di lavorare: dalla comunicazione al gestire le trasferte, un'attenzione capillare. Ha allenato anche con la febbre, per esempio, e brevettato uno stile: quell'oasi di benessere che si è tradotta in due campionati a metà classifica. Da sogni tridimensionali, qualcosa di congenito per chi ha ambizioni connaturate come il mister della Viola”. 

“In pochi mesi è riuscito ad entrare nella storia della Fiorentina”

Ha anche analizzato le difficoltà che il tecnico campano sta attraversando negli ultimi due mesi: “Non conosco le situazioni specifiche, però se quella volta l'agente di Biraghi fosse riuscito a tacere forse adesso non si parlerebbe di equilibri a repentaglio. Un mese fa si era in cima alla sequenza di otto vittorie consecutive fatte dalla Fiorentina, che hanno portato Palladino nella storia di questo club dopo appena quattro mesi di stagione. Se è un riflesso di quella vicenda, mi sembra che da capitano abbia remato contro l'interesse della squadra. Palladino ha grande rispetto di Biraghi, la Fiorentina è stata anche prima in classifica anche per come il suo allenatore ha gestito il gruppo nel corso dei mesi. Palladino si è più volte esposto, anche in maniera energica, per tutelare tutti e dicendo che per lui sono tutti uguali. È uno dei pochi allenatori che coinvolge tutti, non solo a parole. L'ho visto più volte, a fine partita, seguire in prima persona l'allenamento di quelli che sono rimasti in panchina. Altri delegano il compito allo staff tecnico, lui se ne occupa direttamente perché è un modo efficace per tenere unito il gruppo. Nei codici di Palladino c'è anche questo, come un ecosistema”.

“Cedere Pablo Mari adesso alla Fiorentina sarebbe la fine del Monza”

Ha poi concluso parlando degli incroci di mercato tra Monza e Fiorentina: “Stiamo parlando dell'unico giocatore sempre impiegato da titolare, e mai sostituito, in tutto il campionato fino all''espulsione di Parma. Cedere Pablo Marì sarebbe come consegnarsi all'indebolimento. Neanche a farlo apposta, l'unico che finora ha leggermente brillato nel Monza è stato un favore della Fiorentina, ovvero Bianco. Qualunque cosa nel mercato in entrata, va fatta subito e senza perdere altro tempo perché la classifica non aspetta più. E lunedì saremo già a metà gennaio. […] Però è chiaro, serve la forza delle idee che il Monza ha avuto per due anni: il privilegio di avere un allenatore sui livelli di Palladino è impossibile da riprodurre. Peraltro, tra Monza e Fiorentina ha già fatto convocare per la prima volta cinque giocatori nella loro nazionale: questa si chiama valorizzazione”.

Corsi: "Nessuna lite con Lotito per Fazzini, il giocatore però per il momento resta ad Empoli”
Questo pomeriggio il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, in una breve intervista a Tuttomercatoweb.com, ha potuto f...

💬 Commenti (7)