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Ad accendere la miccia ci ha pensato il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, aprendo apertamente alla possibilità di costruire il nuovo stadio fuori dall'area del Comune di Firenze. E allora in primo luogo c'è un proprietario che ha fretta di agire e di investire i propri soldi in un'opera che ritiene fondamentale per la crescita della sua società.

C'è poi un sindaco, quello di Firenze, Dario Nardella, convinto che si possa costruire nell'area a nord della città, quella della Mercafir, che già sarebbe predisposta per accogliere l'impianto, ma che non riesce a liberarsi di presenze 'ingombranti'. E passi avanti dai primi colloqui avuti con Commisso ad oggi se ne sono fatti pochi.

E infine c'è anche un altro sindaco, quello di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che cerca di approfittare delle difficoltà del 'collega' per indirizzare l'investimento nel proprio comune, in un'area che la Fiorentina già conosce bene per averla vista e rivista.

E' una guerra, metaforica, molto tattica ma che sta vivendo giornate importanti. Quando Commisso ritornerà in Italia, probabilmente, potrebbe esserci una conclusione, anche clamorosa se vogliamo.


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