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Ernest Hemingway chiedeva e si chiedeva per chi suona la campana. Trattando di Fiorentina, e quindi di temi ben più lievi rispetto alla guerra civile spagnola, ecco che vediamo suonare non la campana, bensì la campanella di Italiano all'indirizzo dei propri giocatori.

Una campanella che suoni come sveglia perché, come detto dallo stesso allenatore, i viola sono in ritardo in campionato, sono partiti lenti, ad handicap, ed ora c'è da cambiare passo per tornare in linea con le aspettative di inizio stagione. Vi ricordate il "vogliamo fare meglio dell'anno scorso" pronunciato a turno da tanti interpreti? Eh, quel meglio dell'anno scorso è molto distante in questo momento e le prime formazioni in classifica non solo hanno doppiato, ma hanno addirittura tre volte tanto i punti raccolti dai gigliati.

E poi gol e trasferte, due problemi che attanagliano la Fiorentina. Solo la Sampdoria ha segnato meno della squadra di Italiano che è a quota sette gol realizzati in nove giornate. Ci vogliono segnali di inversioni di rotta e devono arrivare nonostante si giochi lontano dal Franchi, ovvero laddove per i viola dall'aprile scorso (190 giorni fa circa) di gioie non ne sono più arrivate.

In una notte di ottobre c'è da mettere insieme una serie di tasselli per ricostituire quello che si possa finalmente chiamare un componimento d'autore.

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