La responsabilità che si è preso Barone insieme a tutta la società: Ikoné resta a Firenze, ma adesso la piazza si aspetta un cambio di marcia. Jorko è arrivato all'ultima spiaggia
Nonostante le varie ed insistenti voci di mercato, Jonathan Ikoné rimarrà a Firenze (per la gioia di chissà quanti tifosi viola – ironico, ndr). A parte le battute, dire che questi tre anni del francese sono stati deludenti è fare un piacere – ma pure uno di quelli importanti – all’ex campione di Francia, che alla Fiorentina ha messo a segno appena 9 reti in 93 garee una pochezza rara di assist e giocate d’autore. Probabilmente, l’Ikoné di Lilla non esiste nemmeno più, soppiantato dalla brutta copia che ormai il Franchi è abituato a sorbirsi. Ci stiamo forse andando giù pesante? Purtroppo per il caro Jorko, lo stiamo coccolando pure troppo. Ma adesso, bando alle ciance.
Parola di Joe Barone…
Il direttore generale della Fiorentina è stato perentorio: Ikoné continua a Firenze; lo scambio con Belotti è stato solo un’invenzione giornalistica. E che dire allora se non: “Peccato!”. Perché il Gallo in viola avrebbe potuto aiutare tanto Beltran a crescere e Nzola pure a centrare quella maledetta rete, favorendo ovviamente in primis l’uscita di un giocatore che in maglia gigliata ha visto il suo corso. O forse non è così? C’è ancora vita per il numero 11 in riva all’Arno? A detta di Joe Barone, pare proprio così.
…ma adesso tocca solo al francese
E allora noi non possiamo che affidarci alle parole di un dirigente che ogni giorno vede sotto i propri occhi le evoluzioni dei suoi giocatori, in quel centro sportivo che, però, di punti in più in classifica, ancora non ne ha portati. Viola Park a parte, non solo Barone, ma anche Pradè e tutta la dirigenza si sono presi una bella responsabilità. Dopo l’errore fatale in Supercoppa, Ikoné è più “solo” che mai e forse solo il rientro di Gonzalez può aiutarlo (se mai possibile) a ritrovare un po’ di fiducia là davanti. Probabilmente - lo ribadiamo - il mancato scambio con Belotti è stata un’occasione persa, ma adesso ci aspettiamo che il francese rialzi la testa e gonfi il petto. Due cose che, dalle nostre parti, si sono raramente viste in più di tre anni.