La clamorosa cessione di Vlahovic, ma anche gli acquisti di Ikonè, Piatek e Cabral. Un mercato invernale che ha visto la Fiorentina assoluta protagonista
Premessa d’obbligo: questo non è un articolo contabile, ma un semplice e puro riepilogo delle operazioni in entrata e in uscita fatte dalla Fiorentina in questo mercato, con i relativi costi.
Si è appena concluso il mercato invernale, e non si può dire che per la Fiorentina sia stata una sessione anonima. La società viola ha ricoperto il ruolo di protagonista, in primis con la cessione di Vlahovic che mediaticamente è stata senz’altro l’operazione più roboante. Il serbo, la cui partenza sembrava ormai rimandata a giugno, ha invece preso la strada di Torino diventando un giocatore della Juventus per una cifra complessiva di 70 milioni più 10 di bonus.
Un incasso gigantesco da parte della Fiorentina, e un'operazione economicamente perfetta considerato che il contratto di Vlahovic sarebbe scaduto nel giugno 2023. Pradè e Burdisso comunque non si sono fatti trovare impreparati, provvedendo ad assicurarsi due nuovi attaccanti: Krzysztof Piatek e Arthur Cabral. Il primo è arrivato dall’Herta Berlino in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni, il secondo dal Basilea a titolo definitivo per 14 milioni più due di bonus.
Non dobbiamo dimenticarci però di quello che è stato il primo acquisto della Fiorentina in questo mercato, messo a segno ancor prima che la sessione iniziasse ufficialmente. Stiamo parlando di Jonathan Ikonè, che ha lasciato il Lille (e la Champions) per sposare la causa viola. Al club francese 14 milioni, più uno di bonus e il 15% sulla futura rivendita del giocatore.
Un mercato molto ricco dunque per quanto riguarda le entrate, ma la Fiorentina ha operato anche in uscita. Oltre ovviamente a Vlahovic è infatti partito Benassi, girato in prestito secco all'Empoli. La stessa operazione potrebbe essere fatta per Pulgar al Galatasaray, e in questo senso si attendono novità nelle prossime ore visto che il mercato in Turchia chiude più tardi rispetto a quello italiano.
In definitiva, la partenza di Vlahovic è stata sicuramente un terremoto in casa viola, ma almeno numericamente i sostituti ci sono. Dopo tanti discorsi, adesso a parlare sarà soltanto il campo: nei prossimi mesi le conseguenze delle scelte della Fiorentina saranno visibili a tutti, nella speranza che possano rivelarsi azzeccate.
Si è appena concluso il mercato invernale, e non si può dire che per la Fiorentina sia stata una sessione anonima. La società viola ha ricoperto il ruolo di protagonista, in primis con la cessione di Vlahovic che mediaticamente è stata senz’altro l’operazione più roboante. Il serbo, la cui partenza sembrava ormai rimandata a giugno, ha invece preso la strada di Torino diventando un giocatore della Juventus per una cifra complessiva di 70 milioni più 10 di bonus.
Un incasso gigantesco da parte della Fiorentina, e un'operazione economicamente perfetta considerato che il contratto di Vlahovic sarebbe scaduto nel giugno 2023. Pradè e Burdisso comunque non si sono fatti trovare impreparati, provvedendo ad assicurarsi due nuovi attaccanti: Krzysztof Piatek e Arthur Cabral. Il primo è arrivato dall’Herta Berlino in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni, il secondo dal Basilea a titolo definitivo per 14 milioni più due di bonus.
Non dobbiamo dimenticarci però di quello che è stato il primo acquisto della Fiorentina in questo mercato, messo a segno ancor prima che la sessione iniziasse ufficialmente. Stiamo parlando di Jonathan Ikonè, che ha lasciato il Lille (e la Champions) per sposare la causa viola. Al club francese 14 milioni, più uno di bonus e il 15% sulla futura rivendita del giocatore.
Un mercato molto ricco dunque per quanto riguarda le entrate, ma la Fiorentina ha operato anche in uscita. Oltre ovviamente a Vlahovic è infatti partito Benassi, girato in prestito secco all'Empoli. La stessa operazione potrebbe essere fatta per Pulgar al Galatasaray, e in questo senso si attendono novità nelle prossime ore visto che il mercato in Turchia chiude più tardi rispetto a quello italiano.
In definitiva, la partenza di Vlahovic è stata sicuramente un terremoto in casa viola, ma almeno numericamente i sostituti ci sono. Dopo tanti discorsi, adesso a parlare sarà soltanto il campo: nei prossimi mesi le conseguenze delle scelte della Fiorentina saranno visibili a tutti, nella speranza che possano rivelarsi azzeccate.
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