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Dell'Olio Fiorentina

Due partite vinte di fila, forse, non possono bastare, ma sono i segnali dati che ci portano a dire che questa squadra è sulla strada giusta. La Roma sarà un bel banco di prova, l’assenza di Gudmundsson per infortunio anche, ma questa Fiorentina dà la sensazione in questo momento di essere un gruppo, una formazione, che può fare anche a meno dei più forti. 

Tutti tranne uno, probabilmente: quel Kean che rappresenta il centravanti che mancava, il punto di riferimento, senza alternative di ruolo. E’ lui che serve come il pane, è lui che nonostante ancora le poche reti realizzate, fa la differenza. E poi c’è dietro quel Colpani che cresce, Cataldi che segna e convince, Bove che non ne sbaglia mezza. E altri calciatori che hanno già fatto vedere qualcosa, come Adli, ma che possono migliorare ancora tanto. Senza dimenticare De Gea, un leader tra i pali e nello spogliatoio. E Gosens, che vedremmo bene come possibile capitano, perché ha tutte le caratteristiche per farlo. 

Il ruolo di Pradè

Non sappiamo se sia un caso, ma nel mercato più difficile, nella situazione ambientale più delicata, per la prima volta da solo (assieme all’aiuto e al feeling con Ferrari), Pradè ha dimostrato idee chiare, scaltrezza, acquistando calciatori importanti, rilanciando giocatori un po’ spenti, regalando un ultimo giorno di mercato con i fiocchi con l’arrivo di tre pilastri. 

E poi c'è stata la scelta dell’allenatore. Palladino ha cambiato modulo, ha escluso il capitano (cosa che prima altri facevano fatica a fare), ha lanciato con coraggio un giovane in difesa, ha deciso di rischiare. Pradè si è preso le critiche, ci ha sempre messo la faccia, ha ammesso (cosa rara in questo mondo) i propri errori, che ci sono stati, sapendo, probabilmente, che una nuova occasione sarebbe arrivata. Fortunato, dal suo punto di vista, ad aver trovato un proprietario come Commisso, uno che non ragiona di pancia, che non cambia tanto per cambiare, che non si fa trasportare dall’onda popolare. E oggi, questa mossa, sta probabilmente portando dei benefici. 

La seconda metà dell'opera

Metà opera è stata fatta, l’altra metà è già nei piani a gennaio, quando per completare questa rosa occorreranno su tutti un centravanti di riserva e un difensore forte. Poi ci penserà Firenze, che oggi sembra tornata a sognare. Alimentiamolo questo momento, con una grande partita contro la Roma. Due gare non possono bastare per cambiare i giudizi in maniera toto, ma per intravedere segnali di grande miglioramento sicuramente sì. 

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