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Un'anonima International Champions Cup e alcuni difetti da correggere: il futuro di Biraghi però potrebbe essere viola


Tra il tourbillon di nomi che stanno girando in queste settimane, sia in entrata che in uscita, si è fatto poco riferimento a Cristiano Biraghi. Il lombardo, arrivato a Firenze ormai due anni fa, senza che nessuno si attendesse i salti mortali da lui viste le esperienze precedenti poco esaltanti, è riuscito probabilmente a fare meglio delle previsioni. Con due gol e undici assist, il terzino sinistro scuola Inter, si è discretamente disimpegnato, tanto da essere diventato titolare fisso sia nel 2017/2018 che nella stagione appena trascorsa. La Fiorentina, inoltre, è stata tra le prime dieci squadre in Serie A per cross utili effettuati (più del 50%), dato che rende merito al valore offensivo di questo giocatore, il quale, nel corso di questo biennio, ha trovato anche spazio in Nazionale, con Mancini che lo ha lanciato titolare in Nations League (dove ha trovato pure il gol decisivo contro la Polonia) e anche nella prima gara di qualificazione agli Europei, contro la Finlandia, meno di 4 mesi fa.

27 anni da compiere e un contratto per altre tre stagioni, l’ex Pescara ha, come detto, fatto meglio delle attese, ma ha mostrato ovviamente anche dei limiti sui quali Pradè e Montella stanno facendo delle valutazioni. Su tutti la fase difensiva, che lo vede trovarsi in difficoltà quando i dirimpettai sono di un certo spessore. Si può dire in questo senso che gli avversari che gli hanno causato problemi sono stati diversi. La spinta non è mancata, ma Biraghi deve essere sicuramente più efficace nei suoi affondi. Probabilmente alla fine il giocatore rimarrà, ma è indubbio il fatto che gli verrà richiesto un salto di qualità negli aspetti sottolineati. (Giacomo Trambusti)

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