Spalletti a FN: "Torno sempre volentieri nel fiorentino, a casa mia: ero condannato a star male all'ultima giornata. Il futuro? Le viti vanno ramate; fare l'allenatore riesce a tutti..."
Ha fatto ritorno nella sua Certaldo, l'ex tecnico dell'Inter Luciano Spalletti. L'occasione? Il centenario della squadra di calcio del paese del Boccaccio, che si è ritrovata a spegnere le 100 candeline e a festeggiare un campionato vinto dalla squadra che condivide con la Fiorentina i colori (o meglio l'unico!) sociali: il viola. Un autentico show quello del tecnico toscano, con le sue parole raccolte in esclusiva da Fiorentinanews.com.
"Sono serate a cui partecipo con tutto il mio sentimento. Questa è una terra dove amo stare ed è un posto dove torno sempre molto volentieri. Empoli? Nell'ultima partita di campionato, io ero condannato a star male in ogni caso, perchè l'Empoli fa parte della mia storia". Luciano Spalletti poi si è soffermato anche sui ragazzi dei settori giovanili italiani. "Bisogna ripartire dai bambini e dai ragazzi. Si deve dar forza ai giovani e anche al calcio femminile. Ai bambini si deve dire di imparare a giocare, imparare a calciare la palla e a difendere. Ma i bambini soprattutto debbono imparare ad educarsi e ad avere una disciplina. Non si può essere grandi calciatori se non si è anche grandi uomini".
Poi, con la solita ironia toscana, Luciano Spalletti ha concluso con una una battuta sul proprio futuro. "Ora si deve ramare le viti, da legare i tralci e da stare in vigna. A fare l'allenatore riesce a tutti, il contadino a pochi".