Chissà cosa ne pensa Commisso dei cori sui soldi. Allenatore sul banco degli imputati, ma a quando un po' di autocritica anche dai dirigenti?
E’ notte fonda. In altri tempi un pareggio ad Empoli da parte della Fiorentina poteva essere anche accolto in un'altra maniera. Questa volta no, ha il sapore amaro di un campionato che piano piano sta scivolando in secondo piano, con la speranza riposta, come al solito, nelle coppe.
I viola hanno fatto troppo poco per vincere, contro una squadra azzurra trascinata da un tecnico, Nicola, che meriterebbe davvero una grande chance prima o poi. La Fiorentina continua invece a non vincere, altro che Champions. Adesso c’è da mantenere l’Europa, cosa non facile soprattutto osservando un calendario che sarà molto complicato: Lazio, Torino, Roma, Atalanta, Milan, Juventus.
Il gioco latita e il malumore ora si respira
Il pericolo di naufragare, assolutamente da evitare, c'è ed è grande. In un pomeriggio, quello del Castellani, dove anche il gioco ha latitato, dove Belotti ha avuto zero palloni giocabili, dove i tifosi hanno espresso il proprio malumore verso la squadra e verso la proprietà. “Spendere, bisogna spendere”, siamo tornati a quei cori lì.
Chissà che ne pensa Commisso dei cori
Chissà cosa ne pensa Commisso, al di là dell’Oceano, lui che disse che i soldi non erano un problema. Sono passati pochi anni, poco tempo da allora, ma il calcio corre veloce. La Fiorentina non è più frizzante, non dà più l’idea di poter vincere con chiunque. Si pagano tanti errori, soprattutto la costruzione di una squadra che oggi mostra tutti i propri limiti e che non ha avuto quegli interventi di cui necessitava.
Allenatore sul banco degli imputati, ma i dirigenti?
L’allenatore è sul banco degli imputati, giustamente. Ma i dirigenti? Chi decide? No, qui mai nessuna autocritica. E allora avanti così, sperando che tornino i leader, come Bonaventura e Gonzalez, in difficoltà. Accarezzando l’idea che Beltran cresca ancora. Ecco, l'argentino è l'unica nota lieta in un inizio 2024 davvero brutto.