Un boomerang emozionale che sta tornando indietro e sta facendo male a tutti. Due colpi per rimettere il treno sui binari e ripartire con meno danni possibili
Un terremoto. Nel momento in cui, per la prima volta, il nome di Gattuso aveva unito tutte le componenti della Fiorentina. Nel momento in cui si era tornati a sognare, con la proprietà che aveva finalmente scelto il ‘suo’ allenatore e che sembrava intenzionata ad investire tanto. Un boomerang emozionale per dirla alla Paulo Sousa, che adesso sta tornando indietro e potrebbe far male a tutti. Ma soprattutto alla Fiorentina, al suo progetto.
Ci preoccupa raccontare il fatto che, ancora una volta, una stagione si è complicata prima di cominciare. Una nuova scelta tecnica di emergenza, che per forza di cose non potrà essere all’altezza del nome di Gattuso non è di certo il viatico per un buon campionato. Anche perché tutti i big ormai si sono accasati e oggi per chiunque sedersi sulla panchina viola è un bel rischio. E poi, questo strappo con Ringhio, si porterà dietro tanti problemi tecnici. Vlahovic su tutti: che cosa penserà adesso il centravanti viola? Che idea si sarà fatto?
Intanto se ne va Dainelli, se ne andrà probabilmente Antognoni, lasciano Buso e Donadel. Persone perbene, lasciatecelo dire. Per carità, scelte legittime, ma forse i problemi erano e sono altri. Molto più grandi.
Il tempo passa, tocca a Commisso (che aveva speso parole entusiastiche su Gattuso) rimettere i cocci a posto, restituire credibilità ad un progetto che oggi sembra in grande difficoltà. Si ricomincia da capo, per l’ennesima volta. Spiace dirlo, ma sembra proprio nel dna del tifoso fiorentino essere destinato a questa sofferenza continua. Adesso il tentativo è quello di prendere Italiano, un buon allenatore, ma c’è da pagare la clausola allo Spezia. Anche Garcia potrebbe essere in gioco. E Gonzalez, in arrivo dallo Stoccarda, è un gran bel giocatore. Colpi che permetterebbero almeno di rimettere il treno sui binari, di ripartire, con meno danni possibili.