Addio palleggio, mai vista una Fiorentina così concreta. Palladino ha cambiato marcia e dato un altro volto alla squadra
Il caso non può esistere più. Lazio, Milan e Roma battute, tredici gol realizzati nelle ultime tre partite di campionato, quarto posto in classifica e la crescita di ogni calciatore, di ogni movimento, di ogni situazione di gioco. Gli acquisti, i cosiddetti scarti delle altre, stanno ritrovando lo smalto dei tempi migliori.
I viola capitalizzano tutto
Impressionante questa Fiorentina, che capitalizza tutto, che non spreca niente, che concede poco. Quarto posto in classifica e un calendario che dice Genoa, Torino, Verona e Como in serie. Vista così è un'occasione ghiotta per mantenere il vento a favore, per aumentare l’ottimismo e la felicità che oggi si respira in città e che non sentivamo da tanto, troppo tempo. Uno spogliatoio che ci crede, compatto in ogni atteggiamento, maturo ma anche consapevole.
Tante frecce
Nell'infrasettimanale c'è un'altra squadra in crisi (il Genoa) da affrontare. Anche senza Gudmundsson, i viola hanno dimostrato comunque di avere tante frecce al proprio arco. Come dicevamo negli scorsi articoli oggi sembra essere Kean l’unico calciatore indispensabile. Segna, dà forza, non lo sposti, può fare benissimo reparto da solo. Lo stesso Spalletti si è detto sempre più impressionato dall’ex bianconero, che non sembra avere nessuna intenzione di fermarsi. Giovani come lui, come Bove, come Comuzzo, stanno trascinando questa squadra che, con Adli, sta anche trovando i giusti equilibri in un centrocampo sempre ordinato e pragmatico.
Bye bye palleggio
Avanti così Fiorentina, l’entusiasmo può davvero portarti in alto. Il Bologna non c’è, la Roma sta steccando, la Lazio al momento non vale di più. Ecco che l’obiettivo sesto posto può davvero diventare reale, senza sognare altro (almeno per il momento), rimanendo con i piedi per terra. Ma questa Fiorentina merita fiducia, lo dice il campo, lo dicono le prestazioni, lo dice l’abilità di questo allenatore che ha cambiato marcia e dato un volto nuovo e vincente ad una squadra che ha abbandonato il palleggio e scelto la concretezza in ogni pallone toccato.