“E i fiorentini che si incaz***o”, cronaca di una serata tra amore e delusione
“E i fiorentini che si inca***no, che le palle ancora gli girano”. Potremmo parafrasare la storica canzone “Bartali” di Paolo Conte per definire il sentimento che attanaglia i tifosi della Fiorentina da ieri sera.
Eppure sono tante le volte che siamo usciti dallo stadio o abbiamo spento la tv arrabbiati o amareggiati. Ma ieri sera c’è stato qualcosa di più.
Sarà perché dopo Milano, un po’ tutti, si aspettavano un ruggito d’orgoglio. Sarà perché c’era bisogno di vincere e il tifo viola, gli ultras, l’avevano fatto capire radunandosi sotto la sede del ritiro della Fiorentina per spingere la squadra verso la gara del Franchi.
Ma che la partita contro la Sampdoria fosse nata sotto una cattiva stella lo si è capito una volta lette le distinte delle formazioni. Chiesa capitano, nel bel mezzo delle querelle di mercato.
È vero, esistono gerarchie. È vero, è un giocatore più che rappresentativo. Ma vedere Federico Chiesa con la fascia nel bel mezzo di un trasferimento alla Juventus ha fatto arrabbiare tanti.
Un po’ perché nebulosa la giustificazione della dirigenza della Fiorentina, un po’ perché il Capitano rappresenta la squadra e, visto il periodo storico, Chiesa non è certo il Capitano del gruppo che ha iniziato questo nuovo percorso con Iachini.
E il gesto fatto dalla Curva Fiesole, ovvero la richiesta di non far giocare Chiesa con la fascia dedicata a Davide Astori, è stato qualcosa di unico e che porta con sè l’essenza dell’amore per la Fiorentina.
Firenze dà, ma ogni tanto ha bisogno di ricevere. Segnali, gesti, qualcosa che dimostri l’attaccamento a quella gloriosa maglia viola.
Lo stesso Iachini lo ricorda in ogni conferenza stampa che quando si scende con la maglia della Fiorentina bisogna dare il massimo.
Ma la sua Fiorentina ieri sera non ha dato il massimo, ma ha spinto al minimo. Tra un Ceccherini rimasto a casa, un Amrabat decisamente fuori posizione e un Kouame confuso, la Fiorentina ha perso una di quelle partite che non sono da perdere.
Ormai è andata, “le palle ancora ci girano” ma c’è da andare avanti. Ci sono due settimane di lavoro dove, senza i nazionali, Mister Iachini dovrà provare a svegliare una squadra acciaccata e senza troppe idee. Sperando, ovviamente, in qualche rinforzo che arriverà dal mercato.
Ci dovrebbe essere da inserire Martinez Quarta del River Plate, cercato e voluto dalla dirigenza viola. Ci potrebbe essere un sostituto di Chiesa e chissà un nuovo bomber per un attacco senza idee e convinzioni quando manca il mago Franck Ribery.
Guai a giudizi affrettati. Qualcuno si è buttato già al linciaggio mediatico del Presidente Rocco Commisso piuttosto che di mister Iachini o di qualche giocatore. I giudizi andranno dati a mercato chiuso e dopo una ulteriore fase di rodaggio. Certo è che, ad oggi, servirebbe pensare meno alle scale elicoidali e più alla competitività della squadra.