Supercoppa, è già l’appuntamento dell’anno per la Fiorentina. Senza Nico, Dodô, Castro e pure l’esterno dal mercato… Italiano è di nuovo chiamato al miracolo
Un’impresa. Un fatto storico per la Fiorentina e per tutto il popolo viola. Già essere lì, a Riyad, significa tanto per una società che non vince un trofeo da oltre vent’anni. Giocarsela contro i Campioni d’Italia (o quel che ne è rimasto) e poi, in caso di favorevoli congiunture astrali, la possibilità di prendersi la rivincita per la Coppa Italia… Forse non sembrerà così per tutti, ma è un appuntamento d’élite per la Viola.
Sarà ancora Italiano vs… se stesso
Una coppa che però vede la Fiorentina affrontare prima sé stessa rispetto ai suoi avversari. La rosa piange, la coperta è più corta che mai e non risulta affatto competitiva per mantenere i ritmi dell’ultimo anno a questa parte. Tocca allora di nuovo a Italiano inventarsi qualcosa. Difesa a tre come in Coppa? Beltran e Nzola insieme come nella rimonta all’Udinese? Difficilissimo prevedere mosse del genere, mentre la realtà afferma che la dirigenza ha abbandonato il suo allenatore, spedendolo in Arabia senza un vero e proprio rinforzo dal mercato (bravo Faraoni sì, ma non era quella la priorità).
Tante, troppe, le defezioni in attacco
Oltre alle assenze di Gonzalez, Dodo, Kouamé e Castrovilli (quest’ultimo nemmeno convocato per la trasferta in terra saudita…), la Fiorentina dovrà continuare a giocare con Ikoné e Brekalo in attacco, “pregando Allah” che Sottil si alzi dalla parte giusta del letto questa mattina. Ngonge – a quanto pare – aveva una valutazione troppo onerosa, ma, oltre a questo, Barone, Pradè e Burdisso non sono stati in grado di consegnare al Mister un misero esternuccio d’attacco per sopperire all’infortunio (del 14 dicembre!) del più forte della squadra. Italiano, dunque, ancora una volta, è chiamato al Miracolo: inventarsi qualcosa di innovativo, dall’inizio o a gara in corso, che possa salvare la Fiorentina. Il primo avversario del tabellone – allo stato attuale delle cose – risulta alla portata, ma le insidie arriveranno più dall’interno che non dagli avversari…