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Nessuna sorpresa, per carità, ma lo stadio Artemio Franchi è e continuerà ad essere per diverso tempo un cantiere a cielo aperto. Lo si è visto molto bene anche durante Fiorentina-Roma andata in scena domenica scorsa. E con una squadra che va così i 24768 posti (lordi) che può garantire l'attuale impianto rischiano di essere davvero pochissimi.

Accelerazione dei lavori

Ma c'è un'altra grande incognita all'orizzonte, parlando di medio-lungo periodo, e se ne parla stamani su La Nazione. Per accelerare un po' i cantieri del Franchi, a inizio stagione si era ipotizzato di far traslocare i viola per qualche gara a partire dalla prossima, tarda, primavera. Non per una stagione intera ovviamente ma per una serie di partite, ovvero le ultime di questa stagione e le prime della prossima. Così facendo, secondo i calcoli fatti durante l'ultimo incontro tra la società il sindaco di Firenze, Sara Funaro, potrebbe esserci una bella accellerata con 150-180 giorni lavorativi di fila senza aver l'obbligo di fermarsi per l'evento partita (che porta via ogni volta 2-3 giorni lavorativi).

Inversione di campo. Obiettivo 35 mila posti

Un altro po' di tempo potrebbe essere recuperato chiedendo l'inversione dei campi. I viola potrebbero consultare la Lega parlando della possibilità di disputare un determinato match in trasferta e recuperare in seguito quello fra le mura amiche. L'obiettivo è quello di arrivare al 2026, anno del centenario della Fiorentina con 35 mila posti a disposizione e una bella fetta di lavori fatti (completamento previsto per il 2029). 

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