Quando un'esultanza vale più di mille parole
Magari scontato, magari inosservato, magari marginale. Ma c'è un fatto che accomuna tante delle per fortuna numerose esultanze dei giocatori della Fiorentina al Franchi dopo i gol messi a segno: l'abbraccio con il pubblico.
Un'esultanza particolare
Non è comune vedere un giocatore buttarsi tra la folla di tifosi per esultare insieme a loro, ma a Firenze i supporters gigliati presenti soprattutto nel parterre di tribuna hanno spesso avuto questa fortuna.
Tra la sua gente
E' successo al primo gol di Kean contro la Roma, è successo al primo e al terzo gol dello stesso attaccante viola contro l'Hellas Verona. Prima il balletto, poi l'abbraccio con la gente. Con quella tifoseria che l'ha accolto dal primo giorno e che lo ha fatto sentire a casa (parole sue), che ora se lo sta coccolando come non mai, che l'ha fatto rinascere.
Kean, la squadra e Firenze
E insieme al numero 20 tutta la squadra è corsa ad abbracciare i tifosi in queste occasioni. E se non è nel parterre di tribuna, allora è sotto la Fiesole… Ehm, Ferrovia. Gudmundsson contro la Lazio, ancora Kean al secondo gol contro l'Hellas. E poi a fine partita un'abitudine diventata bellissima, quella di esultare insieme alla curva viola in festa. Scene che negli scorsi anni abbiamo visto sempre più frequentemente, che quest'anno vediamo spessissimo.
Lassù
Gesti di un legame sincero tra una squadra e un allenatore che si sono messi in gioco, da zero, e una città che sa criticare, che sa bubare (passateci il termine), che sa amare come poche altre piazze. Gesti semplici, gesti bellissimi. Una Fiorentina semplice, ma bellissima. Lassù, insieme alla sua gente.