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Nell'ultimo trentennio, quasi mai la Fiorentina è andata a prendere un allenatore tra i top al mondo o con pedigree di lusso: forse il solo Trapattoni di fine anni '90 poteva incarnare tale profilo. Eppure la squadra viola ha più o meno regolarmente banchettato al tavolo delle medio-grandi della Serie A. Per questo la provenienza del prossimo tecnico non sarà necessariamente indicativa del livello della squadra.

Certo, una scelta su un nome pesante sarebbe una dichiarazione d'intenti ma la direzione dell'attuale gestione non è mai stata e forse mai sarà questa. Se consideriamo uno dei candidati forti come Raffaele Palladino, possiamo rivederci diversi aspetti del primo Montella, quello del 2012: l'aeroplanino aveva 38 anni (Palladino ne ha 40) ed era reduce da una stagione e mezzo in Serie A, divisa tra Roma e Catania, dopo promozione improvvisa dal vivaio giallorosso. Stesso percorso del tecnico del Monza, tra l'altro anche lui attaccante in carriera.

La gran differenza la faceva, la fa e la farà sempre però la qualità del materiale messo a disposizione: quel Montella potè godere del miglior mercato degli ultimi tempi, un beneficio che ad esempio non è certo toccato ad Italiano, anzi. Bene quindi il profilo giovane, quello in rampa di lancio e ancora senza pretese: ma tutte le aspettative andranno in capo poi alle scelte di Commisso da un lato e di Pradè dall'altro.

Niente riscatto per Arthur: la Fiorentina l'ha già comunicato a Juve e agente. Ma Giuntoli spera di renderlo un tesoretto
Non è più un mistero ormai che di sforzi extra budget per arrivare ad Arthur non ne verranno fatti: per la Fiorentina ...

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