Vignato e Montiel, così simili eppure così diversi. Il coraggio di Mihajlovic che la Fiorentina non ha avuto e forse non avrà mai
Classe 2000, corporatura esile, faccia da bambino, fantasia e ottimi piedi. Una descrizione, questa, che non basterebbe a distinguere Emanuel Vignato e Tofòl Montiel, due giocatori incredibilmente simili eppure ad oggi estremamente diversi.
Già, perché mentre il calciatore del Bologna condisce la 27esima presenza in Serie A con tre assist al bacio, quello della Fiorentina continua a marcire in panchina e in tribuna. Ed è francamente inspiegabile, dal momento che quando è sceso in campo Montiel ha sempre fatto vedere ottime cose.
Quella del fisico inadatto, ormai, sembra essere una scusa visto che ci sono tanti giocatori non propriamente "massicci" che giocano stabilmente ad alti livelli. Anzi, visto il tipo di giocatore che è Montiel, probabilmente mettere su un fisico troppo pesante rischierebbe di rallentarlo.
Al di là di questo, comunque, la gestione che la Fiorentina ha fatto di questo ragazzo continua a rimanere un mistero. "Chi non risica non rosica" dice il proverbio, e ne sa qualcosa Mihajlovic che proprio grazie a una buona dose di coraggio ha fatto scoprire al calcio italiano il talento di Donnarumma anni fa e di Vignato adesso (con le dovute proporzioni). Coraggio che è mancato a tutti gli allenatori della Fiorentina negli ultimi anni, nonostante più volte chi ha giocato al posto di Montiel abbia dimostrato di non essere all'altezza.