Polverosi: "L'incubo che perseguita la mia Firenze, il pensiero è andato subito ad Antognoni e al terrore che avevamo vissuto quella sera"
Malori, tragedie vere e sfiorate, purtroppo Firenze si sta maledettamente abituando a questo tipo di immagini, quelle che sono passate ieri sera per Edoardo Bove.
Il giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, Alberto Polverosi, ne parla stamani sul quotidiano sportivo, partendo dall'incubo che perseguita Firenze: “È stato un attimo, il pensiero di tutti è volato ad Astori e a Barone. Il mio pensiero è andato molto più indietro, quasi mezzo secolo, al 22 novembre 1981. C’era un altro viola steso sul manto verde dell’allora Comunale di Campo di Marte, con la gamba che scivolava morta sul fianco. Si chiamava (si chiama) Giancarlo Antognoni, era crollato quando il portiere del Genoa, Silvano Martina, con un’uscita spericolata lo aveva colpito con un ginocchio alla tempia, senza volerlo dirà il Capitano durante il processo”.
E poi: “Antognoni andò giù, privo di sensi, proprio come Bove, anche se la dinamica era diversa. Gli stessi momenti, lo stesso terrore di allora l’ho rivissuto ieri sera”.
E infine: “Come allora, anche ieri il senso della tragedia si è dissolto qualche ora dopo, con le prime notizie dall’ospedale di Careggi dove era stato portato il giocatore. Edoardo ha fatto prendere un bello spavento a tutti, ma è lì che lotta e Firenze è al suo fianco”.