“Basta illusioni, così non si può”: un anno fa, il tragicomico psicodramma del Castellani. E il primo punto di svolta della Fiorentina di Italiano
27 novembre 2021, nastro riavvolto di 365 giorni. La Fiorentina scende in campo al Castellani per la quattordicesima giornata di Serie A 2021/22. La squadra viola è in un momento fantastico: dopo la folle vittoria per 4-3 contro il Milan, la classifica sorride come non accadeva da anni. Ma i ragazzi di Italiano dovevano ancora fare i conti con l’Empoli di Andreazzoli, una delle rivelazioni di quei primi mesi.
Gli ottimi risultati della Fiorentina sono compensati da una disperata ricerca di continuità; il Franchi è una garanzia, ma fuori dalle mura amiche la squadra soffre e risulta molto più insicura. Nonostante ciò, a Empoli la Viola va in vantaggio con Vlahovic e si regala 86 minuti di grande calcio, con il rammarico di non aver chiuso la partita che costerà carissimo. In meno di due minuti, Bandinelli e Pinamonti ribaltano il risultato in extremis e regalano all’Empoli, con ogni probabilità, il derby più memorabile di sempre.
Lì per lì, in quei momenti, un k.o. così surreale brucia dentro e risulta quasi inspiegabile. Eppure, da quella débacle, la Fiorentina si porterà dietro qualcosa. Le impulsive parole di Italiano aprono la strada per una lezione da imparare per il futuro: “Non la puoi perdere così quando sei avanti a pochi minuti dal termine. Non possiamo commettere questi due errori che ci sono costati due gol. La responsabilità è nostra, la partita era in pugno e la Fiorentina non può perderla così”.
Porsi di fronte alle proprie responsabilità, cercare l’ago nel pagliaio per ingranare la marcia della continuità, dare un definitivo scossone a risultati fin troppo regolari (fino a quel momento, 14 partite, 7 vittorie, 7 sconfitte). Quella folle sconfitta è la prima sliding door della Fiorentina di Vincenzo Italiano: la Viola vincerà quattro partite consecutive e non conoscerà sconfitta fino a gennaio, alzando l’asticella delle aspettative. Poi arriverà un altro punto di svolta, con la cessione di Vlahovic nel pieno della stagione. Ma questa è un’altra storia, dal finale già noto. E Braga c’entra più di qualcosa.
Gli ottimi risultati della Fiorentina sono compensati da una disperata ricerca di continuità; il Franchi è una garanzia, ma fuori dalle mura amiche la squadra soffre e risulta molto più insicura. Nonostante ciò, a Empoli la Viola va in vantaggio con Vlahovic e si regala 86 minuti di grande calcio, con il rammarico di non aver chiuso la partita che costerà carissimo. In meno di due minuti, Bandinelli e Pinamonti ribaltano il risultato in extremis e regalano all’Empoli, con ogni probabilità, il derby più memorabile di sempre.
Lì per lì, in quei momenti, un k.o. così surreale brucia dentro e risulta quasi inspiegabile. Eppure, da quella débacle, la Fiorentina si porterà dietro qualcosa. Le impulsive parole di Italiano aprono la strada per una lezione da imparare per il futuro: “Non la puoi perdere così quando sei avanti a pochi minuti dal termine. Non possiamo commettere questi due errori che ci sono costati due gol. La responsabilità è nostra, la partita era in pugno e la Fiorentina non può perderla così”.
Porsi di fronte alle proprie responsabilità, cercare l’ago nel pagliaio per ingranare la marcia della continuità, dare un definitivo scossone a risultati fin troppo regolari (fino a quel momento, 14 partite, 7 vittorie, 7 sconfitte). Quella folle sconfitta è la prima sliding door della Fiorentina di Vincenzo Italiano: la Viola vincerà quattro partite consecutive e non conoscerà sconfitta fino a gennaio, alzando l’asticella delle aspettative. Poi arriverà un altro punto di svolta, con la cessione di Vlahovic nel pieno della stagione. Ma questa è un’altra storia, dal finale già noto. E Braga c’entra più di qualcosa.
💬 Commenti