Saponara ha fatto ciò che ci saremmo aspettati da qualcun altro. L'esempio da seguire nel grigio pomeriggio della Fiorentina
L'amichevole di ieri contro il Qatar non è stata certo il massimo dell'emozione. Sarà stato il caldo, il terreno di gioco rivedibile, la formazione completamente nuova rispetto alla partita precedente. Fatto sta che la Fiorentina, contro una squadra non propriamente eccezionale, è riuscita a creare appena tre occasioni veramente nitide dimostrando di continuare a soffrire quando gli avversari si chiudono in difesa.
E se è vero che è calcio d'agosto, è vero anche che tra dieci giorni comincia il campionato e con esso una serie fittissima di impegni già decisivi per la squadra di Vincenzo Italiano. La speranza è che i giocatori si facciano trovare pronti per le partite che contano, come ha detto a fine partita Riccardo Saponara.
E proprio su di lui, nel fare un resoconto dei novanta minuti di ieri, vogliamo soffermarci. Perché nel torpore generale, è stato proprio Saponara l'unico a cercare di cambiare le cose. Rischiando la giocata, tentando passaggi difficili, inventando soluzioni che potessero sorprendere il fortino del Qatar. Così come lo è stato nelle dichiarazioni post gara, Ricky ha recitato il ruolo del leader anche in campo.
Quello che, pur non avendo la velocità di Nico Gonzalez o la forza fisica di Ikonè, si è preso sulle spalle la squadra e ha provato a scuoterla dalla monotonia in cui si era incastrata. Come a lanciare un segnale, come a indicare ai suoi compagni la retta via. Saponara non sarà un fenomeno ma ieri, probabilmente, ha fatto ciò che tutti noi ci saremmo aspettati da qualcun altro.