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Fiorentina in netta flessione di risultati, ma anche di gioco nel corso dell'ultimo mese. Al centro della critica ci sono la società, ed è vero, Corvino in primis, i calciatori che hanno le loro responsabilità, ma a questo elenco crediamo che sia giusto aggiungerci anche l'allenatore, Stefano Pioli.

Tutti sono concordi sul fatto che la Fiorentina abbia un gentleman in panchina, una persona perbene e anche un tecnico preparato. Un tecnico però senza guizzo. I cambi effettuati da Pioli non hanno mai sortito effetto positivo, anche perché di solito sono alla "pari" (un centravanti per un centravanti, un centrocampista per un centrocampista ecc...). Facciamo un esempio concreto: che senso ha avuto togliere Simeone all'86' di Frosinone-Fiorentina per mettere Vlahovic? Hai fatto arrabbiare il calciatore argentino, non hai dato tempo al serbo di entrare in gara e la squadra non ne ha di certo tratto giovamento.

Che cosa può essere un guizzo? Restiamo alla partita col Frosinone. Fare entrare Vlahovic poteva avere un senso, ma perché non in coppia con Simeone invece che al posto suo? Con un centravanti vero (Vlahovic), una quasi seconda punta (Simeone), due esterni di spinta potevi aggirare l'ostacolo della difesa schierata dai gialloblu (a tratti erano addirittura cinque) e sfruttare anche gli spazi che si erano invece creati nel finale. Ma di esempi come questi potremmo farne anche altri.

Pioli dice giustamente che dovrà lavorare nel corso di questi quindici giorni che precedono il prossimo impegno di campionato contro il Bologna, probabilmente a cominciare da se stesso.

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