Jovic tiene viva la fiammella dell'attacco ma che fatica tra Amrabat e Maleh. Gli sprazzi di Ikoné e il vizio di Quarta
Ultimo test e stavolta di alto livello per la Fiorentina che ha perso però piuttosto nettamente a Siviglia contro il Betis ad una settimana dall'esordio in campionato con la Cremonese. Una gara che ha dato indicazioni in positivo e in negativo, soprattutto a livello di composizione della rosa.
Che manchi una mezzala di qualità lo sanno anche i muri e se serviva è arrivata la conferma dalla prova di Maleh, che in coppia con Amrabat ha ribadito quanto i due, quando il livello si alza, facciano una fatica tremenda a gestire il pallone e a creare gioco. L'ex veronese in qualche modo compensa con la fisicità, che invece manca al connazionale. Maluccio anche la difesa, con Igor e Biraghi 'gabbati' da Alex Moreno e Borja Iglesias sul secondo gol mentre Quarta ha il suo solito vizio: passa il pallone agli avversari. Sembra comico da dire ma è così, tra i palloni che perde in pressing e quelli che consegna direttamente. La punizione del 3-1 è nata proprio così ed è chiaro che in partite serie la Fiorentina non possa permetterselo.
Infine l'attacco con qualche buon segnale, a partire da Jovic che, in forma o meno, ha trovato un gran bel gol di testa, quasi imitato da Cabral in due situazioni. Troppo a sprazzi invece Ikoné, che fa troppa fatica ad essere incisivo. I soliti sprazzi di Sottil, un po' più vivo ma nessuno dei due mai neanche vicino al gol.