Poco più di un allenamento, ma un gol è sempre un gol. La liberazione di Sottil e un Beltran che adesso ha solo bisogno di giocare
Non ci sono partite facili in Europa, ha detto Daniele Pradè. Vero ma fino a un certo punto caro direttore, perché diciamoci la verità: quello contro il Cukaricki, per la Fiorentina è stato di fatto un allenamento con i tre punti in palio. Dove il blasone dell'avversario influisce relativamente, però, è l'aspetto mentale del singolo.
Per un calciatore un gol è importante sempre e comunque, indipendentemente da chi c'è davanti. E allora non solo ce lo auguriamo, ma ci aspettiamo che la serata di ieri sia spartiacque per la stagione di due giocatori della Fiorentina: Riccardo Sottil e Lucas Beltran.
Il primo aveva bisogno di sbloccarsi psicologicamente e la perla su punizione con annesso assist rappresentano una liberazione, che gli può consentire di alleggerire la pressione almeno per qualche partita. I mezzi ci sono, la mentalità giusta Sottil la può trovare, perché di quegli sprazzi di qualità intravisti l'anno scorso prima dell'infortunio la Fiorentina avrebbe tanto bisogno.
E poi Beltran, il Vichingo, “il ferro che battuto finché caldo" parafrasando Italiano. Non sappiamo se fosse una dichiarazione di intenti, ma ora l'argentino in campo con la Lazio ce lo aspettiamo un po' di più. La difesa biancoceleste non sarà certo quella del Cukaricki, ma sulle ali dell'entusiasmo Beltran potrebbe sorprendere. Anche perché in questo momento l'alternativa, alias Nzola, appare tutto fuorché una risorsa.