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Chissà se tra le idee di Palladino e dirigenza e quelle di Marin Pongracic c’era già convergenza in estate: il croato era stato sì designato per sostituire Milenkovic ma nella nuova difesa a tre ideata dal neo tecnico. Il croato tuttavia, è da sempre un centrale di difesa a quattro e questo forse si aspettava di fare anche a Firenze. Il suo percorso infatti è iniziato malissimo, tra espulsioni, infortuni, errori e un adattamento molto faticoso al nuovo schieramento. Uno schieramento che per altro lo ha visto scomparire proprio quando Palladino stava per virare sulla ‘sua’ difesa a quattro.

Poi Pongracic è ricomparso a inverno ormai quasi finito e stavolta per imporsi proprio nei tre, non più perno centrale ma da laterale, con licenza di avanzata e suggerimento in avanti (efficace contro il Celje). Si è visto un calciatore ben più vicino al prezzo pagato per lui in estate e sicuramente più a suo agio rispetto alle prima balbettanti uscite. E così uno dei tre slot difensivi è diventato suo d’ufficio, a scapito anche di Comuzzo che comunque si alterna con Pablo Marì ma che spesso sostituisce proprio lui. Una scoperta nuova per Pongracic, alla soglia dei 28 anni, grazie a (e a beneficio di) Palladino.

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