Commisso: "Italiano lo incoraggio sempre, a differenza di chi critica sempre la squadra: soprattutto Venuti e Biraghi. Il secondo anno di proprietà è stata colpa mia: ho cacciato Iachini troppo presto"
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso è stato intervistato da Sportitalia e ha risposto ad una domanda relativa all'inizio difficile della stagione:
"Tutti i miei soldi sono stati investiti sulla Fiorentina, non ho né case né barche qui in Italia (ride ndr). Abbiamo cominciato bene, la prima partita, però abbiamo 3 punti meno di anno scorso. Nelle prossime tre vorremmo avere gli stessi punti, pure senza Vlahovic. Però ho avuto molte critiche: io non posso accettare che allenatore, squadra, Venuti e Biraghi, sono sempre attaccati. Io li devo difendere sempre. Tante cose non mi sono piaciute, come la storia con Spalletti".
E ancora sull'inizio di stagione: "Con la Conference League di giovedì si gioca tanto e spesso, a differenza di chi fa la Champions League. Il mister sta lavorando abbastanza e quando posso lo incoraggio e gli do anche un abbraccio. Io guardo giorno per giorno: il primo anno siamo passati dal 16esimo posto al decimo. Il secondo non abbiamo fatto bene e la colpa è mia: non dovevo mandare via Iachini subito, almeno 15 partite doveva farle. Il terzo anno siamo arrivati settimi e ora sono fiducioso dei nuovi acquisti. L'ho detto a Italiano: non mi piacciono tanti passaggi all'indietro. Quando facciamo tanto possesso palla poi si perde: col Verona l'abbiamo tenuta meno e infatti abbiamo vinto. Voglio un calcio più verticale: non possiamo tirare la palla 60 metri all'indietro, come con Gollini a Istanbul".