​​

Sia sugli spalti che nello spogliatoio viola, ci si aspettava ben altro dalla partita con i The New Saints. Ben altro, nel senso di… parecchi più gol. E invece, nulla di ciò è successo. La Fiorentina di Palladino è ancora un grande cantiere a cielo aperto, proprio come quello del Franchi. I punti in campionato scarseggiano, il gioco quasi non si vede e l'allenatore… prosegue in una dialettica post gara che avrebbe già un po' stufato.

La Fiorentina ADESSO deve ‘giocar bene’

No, Mister, la squadra NON ha giocato bene. Né contro l'Empoli, né contro i gallesi, anche se dopo la prima rete è caduto il castello di carte dei britannici. Ma adesso si gioca di nuovo, quindi non è più il caso di rivangare il passato. A Firenze arriva il Milan, per il primo, vero, big match stagionale. Ci dispiace per Baroni, ma la sua Lazio, per quanto vada forte in Europa, non può ambire con la sua rosa ai più alti gradini della Serie A. Dunque domenica riflettori puntati sì sulla Fiorentina, ma specialmente su Palladino.

"Solo" l'attacco può "salvare" Palladino 

De Gea è partito subito alla grande, la difesa sicuramente di meno, anche se ultimamente sono diminuiti gli errori individuali. Il centrocampo “galleggia” ma è l'attacco il punto di forza dell'ex Monza. Gudmundsson e Kean sono in firma smagliante e l'italiano è stato pure confermato da Spalletti in Nazionale. Quale miglior momento per continuare a trovare la rete? Fonseca non è certo imperforabile, lo si è visto anche a Leverkusen quanti tiri ha subito Maignan, ma l'attacco viola può fare male. Scintille, si spera, sul prato del Franchi, con Palladino pronto a stupire col suo tridente, composto anche da Colpani: il ragazzo viaggiava forte in Lombardia e il Milan potrebbe essere la vittima illustre con la quale sbloccarsi.

Sfortuna? Non esattamente, Moise. Ma in quel clamoroso gol sbagliato c'è la chiave per il salto di qualità
“Potevo fare il terzo gol, ma ho avuto sfortuna. In quell'occasione avrebbe segnato anche mio figlio”. Parole di Moi...

💬 Commenti (5)