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Cross di Pasqual e colpo di testa di Toni. Traversone di Vargas e incornata di Gilardino. Quanti gol ha segnato così la prima Fiorentina di Prandelli, che attraverso questa semplice combinazione è arrivata fino agli ottavi di Champions League. Una realtà lontanissima e sbiadita, perché da un po' di anni a Firenze manca un bomber di vecchio stampo, rapace e istintivo all'interno dell'area di rigore.

Un paradosso, se si pensa che molte azioni della Fiorentina passano proprio dalla fasce. E' vero che tra le due esperienze di Biraghi e quella di Dalbert nel mezzo i cross ben riusciti non sono stati moltissimi, ma ultimamente le cose stanno cambiando. Pur con tutti i suoi limiti, l'esterno italiano sta infatti perfezionando la sua abilità nei traversoni come dimostrano ad esempio quelli decisivi contro la Juve.

Diventa un peccato dunque vedere che spesso e volentieri quei palloni messi in mezzo vanno persi, intercettati dai difensori avversari oppure direttamente fuori. Lo dimostrano anche le statistiche: nella classifica dei gol di testa, la Fiorentina compare solo con i due centri di Pezzella e Milenkovic rispettivamente contro Spezia e Udinese.

Certo non aiuta il fatto che la Fiorentina giochi con un'unica punta di ruolo, che in questo momento è Dusan Vlahovic. Il serbo si è dimostrato più bravo nel lungo, in situazioni come quella che ha portato alla rete all'Allianz Stadium. Motivo più che valido per spronare la società a cercare a gennaio un attaccante con caratteristiche opposte al serbo, dunque più abile all'interno dell'area di rigore. Proprio come lo erano Toni e Gila.


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