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Sembrava che dovesse essere il nuovo guardiano della porta viola e invece alla fine non se ne fece di nulla. 15 milioni vennero ritenuti troppi per quello che, ad oggi, è il portiere più in forma del campionato italiano. Dei tanti, possibili intrecci con l’Empoli in estate, il primo a saltare fu proprio Vicario, forse anche per la virata su una seconda linea come tattica al risparmio. Gollini, da giovane canterano viola, fu accolto con furore, ma è bastata una trasferta in Turchia per portare i tifosi a non chiederlo più in campo.





La scelta di confermare il secondo, che la passata stagione era diventato primo, ha indotto la società a non azzardare il salto di qualità in porta. Nonostante le rinomate difficoltà che le squadre di Italiano possiedono nel mantenere la porta inviolata. L’affidabilità di Terracciano (soprattutto nel gioco con i piedi) è apparsa sufficiente, tanto da optare per un’operazione in prestito per un giocatore che probabilmente era stato convinto con l’idea di essere il titolare.





Vedere il portiere degli anni d’oro dell’Atalanta fare la panchina all’ex secondo dell’Empoli è stata una vera sorpresa. Soprattutto per chi passava da riserva del numero uno della Nazionale francese. L’alternanza di Italiano, che si è risolta con la scelta del portiere di Coppa, è stata poi interrotta una volta compreso che Gollini non sprizzava gioia all’idea di fare un altro prestito in panchina.





Il problema, infatti, nasce da più lontano. Nonostante le prestazioni del numero uno viola in questa stagione siano state sopra la media, l’errore è stato non voler chiedere di più al reparto che fatica nella squadra di Italiano. Il rimpianto Vicario, o chi per lui, non è da poco e vedere un giocatore svogliato come l’ex Tottenham non fa nemmeno bene a un gruppo che dovrebbe credere nella forza del turnover. Così come successo per altre zone del campo, quella della porta era una casella da riempire in fase di costruzione della rosa. Ora difficilmente recuperabile a stagione in corso.



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