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Margiotta Nervi, moglie del nipote di Pier Luigi e segretario generale della Nervi Foundation, ha parlato a margine della mostra “Pier Luigi Nervi-Architettura Come Sfida, mostra inaugurata stamattina alla Manifattura Tabacchi. Ecco le sue parole sullo Stadio Franchi: "La storia dello Stadio Flaminio a Roma è ancora da scrivere e stiamo lavorando ad una sua riqualifica, ma è prematuro parlarne adesso. In quel caso si è perso la cognizione della storia e del valore di quell'edificio. Sono stati effettuati interventi che lo hanno profondamente mutilato, al contrario dello Stadio Franchi, dove tutto quello che è stato fatto è reversibile, mentre  per lo Stadio Flaminio  non è andata così. Il Franchi può tornare a vita nuova grazie anche ad uno studio che abbiamo portato avanti in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma, dove indichiamo oltre a come conservare l'edificio e recuperarlo, delle linee guida su come manutenerlo, perchè un problema di queste strutture è proprio la manutenzione. Le strutture architettoniche sono come essere umani, vanno curate nel tempo. Non prendiamo il Flaminio come l'emblema del degrado assoluto, perchè non lo sarà più. Verrà avviato un processo di recupero. Le vie di mezzo sono quelle da percorrere".

Sempre sul Franchi ha poi aggiunto: "A noi è dispiaciuto sentire tanti pareri sullo Stadio senza nemmeno conoscerne la sua storia, traendo conclusioni affrettate e bollandolo come rovina fatiscente. Non è così, lo Stadio ha bisogno di molte cure e risorgerà a nuova vita. A noi ferisce il fatto di voler contrapporre chi lo vuole conservare e chi invece lo vuole abbattere, quando invece ci si può incontrare per trovare una soluzione".

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