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Il difensore serbo, dopo le tante voci di mercato in questi anni, non è mai stato in dubbio per la nuova Fiorentina di Montella e Pradè, adesso però è atteso alla stagione della consacrazione.


Manchester United, Chelsea, Atletico Madrid. Sembrava davvero in procinto di lasciare Firenze Nikola Milenkovic di fronte a certe richieste arrivate durante l’estate scorsa e all’inizio del mercato attuale. Dopo neanche due anni da titolare, l’ex Partizan, pareva avere già tutte le caratteristiche di Savic e Nastasic: giovane difensore centrale dell’est Europa pronto al grande salto verso palcoscenici più importanti. E invece no, rimarrà alla Fiorentina e sarà anche per quest’anno uno dei perni della difesa.

Arrivato in viola nell’estate del 2017, nella prima parte di stagione fa parecchia panchina ma da Gennaio incomincia a prendersi i suoi minuti, la sua titolarità totalizzando alla fine 17 presenze e rendendosi protagonista anche nella Coppa del Mondo in Russia con la Serbia. I segnali che dà sono importanti e arrivano subito i primi interessamenti delle big, su tutti quello del Manchester United. Ma almeno un’altra annata in viola la deve fare Nikola e infatti durante quella appena trascorsa è stato una pedina inamovibile sia con Pioli che con Montella. In nazionale resta un perno fondamentale e la sua titolarità non è mai messa in discussione né in Nations League, né nelle qualificazioni agli Europei. Come detto in precedenza, sembrava tutto apparecchiato per una partenza verso squadre da Champions e invece con l’arrivo della nuova proprietà e la nuova dirigenza, Milenkovic rimarrà ancora a Firenze.

Nonostante, come detto, una stagione da titolare fisso sia come difensore centrale a tre o a quattro che come terzino destro, la stagione della Fiorentina, come sappiamo, è stata disastrosa e le prestazioni di Nikola non sono certo state sempre perfette. Anzi, probabilmente se doveva essere l’anno della consacrazione, non lo è stato. Tante le distrazioni per l’ex Partizan, che ha trovato si tre reti, ma non è sembrato pronto per il grande salto.

Adesso la conferma di Montella, le idee di Pradè e Barone, l’entusiasmo di Commisso e la Fiorentina che punta ancora su di lui: forse il suo salto di qualità era stato semplicemente rimandato di anno. (GIACOMO TRAMBUSTI)

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