Il futuro della Fiorentina tra tante domande e poche risposte. Perché non provare a costruire l’Under 23?
Dopo la triste scomparsa del dirigente viola Joe Barone, che ha lasciato un segno indelebile nell’ambiente, per la Fiorentina è tempo di tornare a parlare di calcio e di futuro. Per il momento l'assetto societario è delineato per quanto riguarda la parte più importante, ovvero l'area tecnica affidata a Daniele Pradè affiancato da Nicolas Burdisso.
Le domande che nascono da sole
La domanda che sorge spontanea è: nel prossimo futuro sarà lui a prendere tutte le decisioni riguardanti il mercato viola oppure no? La scelta ovviamente spetterà soltanto al presidente Rocco Commisso, ma dopo le ultime dieci sessioni di mercato con molti acquisti sbagliati e pochi azzeccati c’è da chiedersi se Pradé può essere veramente l'uomo giusto per far alzare il livello della Fiorentina.
Ma le domande non finiscono qua. La società dal prossimo campionato vorrà veramente salire quel famoso gradino oppure restare navigare tra il 7° e 9° posto? Ce la farà a dare una svolta definitiva per portare la squadra tra le prime sei del campionato italiano? E quali sono le ambizioni vere di questa società? Le domande sono tante, ma le risposte per il momento sono ancora poche.
Serve un svolta anche per il settore giovanile
Anche il settore giovanile dovrà tentare una svolta definitiva, anche perché in questo caso vincere trofei conta il giusto: la vittoria vera della società viola è quella di fare arrivare in prima squadra il maggiore numero di giocatori emergenti fatti in casa risparmiando milioni di euro. Basti vedere i giovani del Barcellona e del Liverpool che esordiscono a 16 anni. Negli ultimi cinque anni molti dei nostri ragazzi anche di buona prospettiva sono andati in giro per l'Italia, e di tanti, per non dire tutti, si sono perse le tracce per le poche presenze fatte. Sarà forse il caso di costruire finalmente la Under 23 per tutelare le giovani promesse? Il solo Michael Kayode è rimasto in pianta stabile giocando diverse partite da titolare, anche per via dell’infortunio di Dodô. Insomma, la società dovrà darci delle risposte concrete e definitive nel breve periodo. Dopotutto ci sono due competizioni da portare in fondo, augurandoci di vincere quel famoso trofeo che manca da tanti anni.
Un'altra considerazione: nel mezzo al terreno di gioco c'è un allenatore probabilmente in partenza. Per l'ennesima volta la squadra in estate dovrà essere ricostruita, a partire dal nuovo tecnico, con tanto di difensori, centrocampisti, e attaccanti da inserire per allestire una buona rosa e giocatori da rigenerare come Fabiano Parisi, utilizzato poco ultimamente dall’allenatore Vincenzo Italiano. Ora tocca alla società agire.