Borghi: "Il 2-0 alla Cremonese va stretto alla Fiorentina. Non è vero che Italiano è solo un 'giochista'. Cabral? Finalmente l'erede di Vlahovic"
Stefano Borghi, noto cronista sportivo, è intervenuto al programma 'Night Cup' su Dazn per commentare, fra le altre, il match di Coppa Italia fra Cremonese e Fiorentina. Sentite cosa ha detto anche su Arthur Cabral:
"La Fiorentina di questi tempi è assolutamente ingestibile, c'era differenza fra le due squadre, ma il risultato è addirittura stretto. Con Cabral e Gonzalez, la Viola ha trovato finalmente continuità dopo la scorsa grande annata. C'è stato un problema realizzativo, ma non era mai andata in crisi di gioco. Italiano ha inserito un trequartista sì ma non ha mai cambiato il proprio pensiero".
E ancora: "Non ho mai visto la squadra persa, la dirigenza è stata brava a credere in Italiano e a non cambiarlo quando le cose andavano male. E' un allenatore alla sua prima stagione col triplo impegno e due sono i suoi punti di forza. Il primo è l'ideologia tattica, il secondo la gestione del gruppo, martellante, Contiana, un aspetto da considerare nel lungo periodo perché poi ti ritrovi ad allenare dei giocatori più forti. Italiano è sia 'giochista' che 'risultatista', centra gli obiettivi facendo un calcio divertente".
Infine su Cabral: "L'erede della 9 di Vlahovic, non aveva fatto bene all'inizio. Con Piatek giocava poco e Jovic, oltre alle paturnie caratteriali, è un attaccante da coppia, deve avere una punta al suo fianco, come Haller all'Eintracht. Cabral è invece una vera prima punta, doveva incastrarsi nel gioco di Italiano, ma adesso è nelle condizioni per uscire sugli esterni, con i tempi giusti, per fare bene tutto quanto".
"La Fiorentina di questi tempi è assolutamente ingestibile, c'era differenza fra le due squadre, ma il risultato è addirittura stretto. Con Cabral e Gonzalez, la Viola ha trovato finalmente continuità dopo la scorsa grande annata. C'è stato un problema realizzativo, ma non era mai andata in crisi di gioco. Italiano ha inserito un trequartista sì ma non ha mai cambiato il proprio pensiero".
E ancora: "Non ho mai visto la squadra persa, la dirigenza è stata brava a credere in Italiano e a non cambiarlo quando le cose andavano male. E' un allenatore alla sua prima stagione col triplo impegno e due sono i suoi punti di forza. Il primo è l'ideologia tattica, il secondo la gestione del gruppo, martellante, Contiana, un aspetto da considerare nel lungo periodo perché poi ti ritrovi ad allenare dei giocatori più forti. Italiano è sia 'giochista' che 'risultatista', centra gli obiettivi facendo un calcio divertente".
Infine su Cabral: "L'erede della 9 di Vlahovic, non aveva fatto bene all'inizio. Con Piatek giocava poco e Jovic, oltre alle paturnie caratteriali, è un attaccante da coppia, deve avere una punta al suo fianco, come Haller all'Eintracht. Cabral è invece una vera prima punta, doveva incastrarsi nel gioco di Italiano, ma adesso è nelle condizioni per uscire sugli esterni, con i tempi giusti, per fare bene tutto quanto".
💬 Commenti