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“Si, ma Castrovilli dovrebbe essere riconoscente alla Fiorentina”. Ancora? Davvero siamo ancora fermi a questa idea di un obbligatorio scambio di “favori” che deve intercorrere tra giocatori e società? Ma sulla base di cosa? Ma a Firenze, il recente passato non ci ha insegnato nulla? 

Partiamo dall’inizio. Siamo al 10 ottobre 2019 e Castrovilli, dopo una stagione in prestito nella serie cadetta alla Cremonese, rinnova con la Fiorentina fino al 2024. La carriera del centrocampista viola continua a Firenze, tra più alti che bassi, facendo vedere un talento che al ragazzo non è mai mancato. Poi l’infortunio, grave, forse nel momento di forma più importante di Gaetano. Siamo al 14 aprile 2022 e di lì a poco Castro si opererà al ginocchio per rimettere tutto a posto. I giorni fuori sono 251, le partite saltate 32 e il rientro avviene a fine 2022. Metà campionato con la Fiorentina, ovviamente non al meglio della condizione e così si arriva a oggi. 

La Fiorentina discute con lui del rinnovo, c’è tranquillità nella trattativa ma lontananza tra le cifre richieste e quelle offerte. Si parla di 2 milioni a stagione messi sul tavolo dalla società viola, 2 milioni e mezzo chiesti dal giocatore e dal suo entourage. La scadenza, come già detto, è fissata tra un anno, quando in assenza di prolungamento il ragazzo si svincolerà, rendendo di fatto questa finestra di mercato il crocevia per il suo futuro. 

Si poteva arrivare prima a un accordo per evitare il tam tam durante il calciomercato? Sì. La questione sul rinnovo di Castrovilli va avanti da tempo, da troppo tempo. Mettere un punto alla situazione prima, sarebbe stato utile per tutti. Che la Fiorentina avrebbe aspettato il ragazzo dopo un infortunio davvero molto grave era sotto gli occhi di tutti, rimettendolo in sesto e facendolo tornare in condizione da poter fare la differenza. La sfortuna c’è stata, perché se il ragazzo avesse continuato ai livelli pre infortunio per un altro paio di partite, forse il rinnovo sarebbe arrivato immediatamente. O forse no. La malasorte, però, fa purtroppo parte di questo mondo. 

Adesso la società viola deve dare priorità alle cose e capire se davvero vuole puntare forte su un talento italiano cresciuto negli ultimi anni in viola. C’è anche da capire come Italiano vorrebbe gestirlo, visto che nel suo ruolo ci sono già tanti giocatori come Bonaventura, Barak, Sabiri e non solo, ma la duttilità di Gaetano può fare la differenza anche davanti alla difesa. 

E venendo alle tante voci sulla questione. Parlare di riconoscenza, a livello di opinione pubblica fiorentina, sinceramente pare abbastanza azzardato. Perché la Fiorentina ha avuto tutto il tempo del mondo per mettere nero su bianco un nuovo contratto che avrebbe evitato di arrivare a questo punto. E se si pensa che Castrovilli debba accettare le condizioni della società viola perché la Fiorentina lo ha sostenuto in un momento difficile, siamo fuori strada. Si tratta di un professionista, tesserato, di una società di calcio. Funziona così. Funziona così anche il calcio, che più si aspetta, più le cose si complicano. E ritrovarsi di nuovo a questo punto fa tornare in mente vecchi fantasmi. Perdere un talento come Castrovilli, sarebbe francamente un peccato. 


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