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Difficile credere che il campionato sia ancora un obiettivo per la Fiorentina. Sia chiaro, la matematica non condanna i viola, ma il percorso altalenante della squadra di Italiano rende difficile immaginare una rimonta dall'attuale decimo posto alla zona Europa League. Non si pretende certo che tecnico o giocatori lo dichiarino apertamente, ma da qui in avanti si potrebbe quantomeno applicare il concetto.

Spazio alle seconde linee

In altre parole diventa rischioso e forse anche inutile schierare sempre tutti i titolarissimi nelle gare di campionato, specialmente nelle settimane delle coppe. A Torino, ad esempio, si è visto chiaramente che Belotti necessitava di un turno di riposo, e anche Nico Gonzalez è risultato sotto tono fino a quel tiro parato da Szczesny nel quarto d'ora finale. Certe scelte sono forzate, basti pensare ai centrali di difesa dove almeno uno tra Milenkovic, Ranieri e Martinez Quarta deve sempre giocare, ma altre no.

Nico e gli altri ora servono nelle coppe

Ben vengano gli Nzola, i Sottil, i Maxime Lopez e se necessario anche gli Infantino e i Barak, quest'ultimo unico vero segnale di turnover contro la Juventus al posto di Beltran. Chiaro che Italiano non può cambiare da un giorno all'altro l'intera formazione, ma se gli obiettivi principali sono Coppa Italia e Conference League (ed è così, al netto delle dichiarazioni) allora è necessario che i giocatori migliori ci arrivino freschi e al massimo della forma. Un po' di panchina nel fine settimana, in tal senso, non può che fare bene a chi a Bergamo e contro il Viktoria Plzen sarà chiamato ad essere decisivo. 

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