Eppure l'Europa è a due punti ma la Fiorentina si è già specializzata nello sprecare occasioni
Di fatto le rincorse felici all'Europa si sono esaurite con l'era Prandelli, dove i duelli con Roma (2005/06, poi vanificato da Calciopoli), Milan (2007/08) e Genoa (2008/09) portarono i viola virtualmente in Champions League. Con Montella invece solo rincorse a vuoto, con il quarto posto che valeva solo l'Europa League; erano squadre di livello, costruite con un occhio di maggior riguardo al lato tecnico rispetto a quello di oggi e di rammarico in fondo ne restava poco a fine stagione (tolto il primo anno dell'Aeroplanino ma lì la colpa non era certo della Fiorentina...). L'avvento di Sousa coincise invece con l'avvio di questa sorta di autosabotaggio tecnico che culminò prima nel disastroso mercato del gennaio 2016, con la squadra viola prima in classifica e lasciata tale e quale a perdere posizioni fino al quinto posto finale. Poi nella seconda, grottesca, stagione del lusitano che venne tenuto strenuamente fino a fine stagione, con l'Europa League che sfumò per soli 3 punti nonostante una squadra ormai allo sbando. Giungiamo ai giorni d'oggi, con la Fiorentina che nonostante i 5 pareggi di fila è ancora più che in corsa per le posizioni europee (il Parma sesto è a +2) ma che avrebbe anche bisogno di qualche correttivo a gennaio. E visti i precedenti, lo spettro di un altro spreco è molto concreto.